Chiesa, 4-3-3 o 3-5-2? Allegri o Spalletti? È questo lo scenario perfetto

L’azzurro pronto a ritornare esterno nel tridente. In Serie A i migliori attaccanti impiegati a sinistra faticano. Ora per Federico pare l’unico ruolo ideale nella Juve di Max

È la settimana della moda, a Milano. Quella vera e quella del calcio, che sfila con il 3-5-2 di Simone Inzaghi e il 4-2-3-1 di Pioli. Dettagli sartoriali degli allenatori, proprio mentre Allegri riapre l’armadio della tattica e spolvera il 4-3-3. Sembra un po’ in disuso. Però resta un classico che non stanca mai, “come l’abito grigio” (cit). Così a fine febbraio, metà strada tra Natale e Pasqua, diventa la terra promessa per la resurrezione bianconera dopo le ultime partite.

Il 4-3-3 per rilanciare Chiesa

Allegri cambia modulo per un gioco più offensivo: aggiungendo “finalmente” o qualche hashtag che non passa mai di moda, gli influencer del web ci faranno cuoricini e visualizzazioni. Andrà così. Ma fuori dal mondo digitale semplificato, ovvero nel calcio reale, la verità è che il 4-3-3 sta per essere (ri)lanciato per trovare un posto in cui Chiesa si esprima “al meglio”. Basterebbe “un po’ meglio” rispetto alle ultime esibizioni.

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Chiesa, Leao e Kvaratskhelia

Il problema è più ampio, in verità. Riguarda lo stesso modulo e gli stessi interpreti del ruolo di esterno sinistro. Basta aprire gli occhi oltre il recinto della Continassa, per scoprire che Rafa Leao (a prescindere da ieri sera contro il Rennes) ha numeri e rendimento inferiori a qualsiasi anno passato al Milan. E la stessa traiettoria di Kvara al Napoli accentua il chiaroscuro di tutta la squadra post-scudetto.

Alla sostituzione contro il Barcellona, l’immagine smarrita del georgiano fotografa sia lo stato d’animo (soggettivo) che il rendimento (oggettivo). Non si spiega tutto con il cambio di allenatore, per Kvara. O con l’aumento di responsabilità e stipendio, per Leao. Nè si spiega facilmente il dubbio se sia passato di moda il 4-3-3 o siano dismessi i suoi interpreti, compreso Chiesa, che abita lo stesso giardino di campo frequentato dal georgiano del Napoli e dal portoghese del Milan. Da notare la sottigliezza: specificare le nazionalità viene istintivo, pensando a Spalletti e alla sua Italia con vista Europa.

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Chiesa, Spalletti e... Sinner

“Chiesa è il nostro Sinner“, aveva detto il ct, in tempi di celebrazione pop attorno alla Coppa Davis. “Ma perchè… Chiesa gioca a tennis?”, aveva risposto Allegri, con una delle non rare battute che dividono gli allenatori, nelle parole e nei fatti. Sinner è un ventiduenne già numero 3 al mondo, con traiettoria a crescere.

Chiesa un ventiseienne che non è entrato nella Top30 del Pallone d’Oro neanche quando ha vinto da protagonista Euro2021. Peraltro il paragone con Sinner continua a risultare pericoloso per Max, che di recente si è schiantato sul quasi meme “per età la Juve è Sinner, l’Inter magari Djokovic”. In quei giorni non c’erano paraocchi, tutti parlavano di tennis ed è scattato un corto circuito più deleterio del corto muso. Tornando al calcio - che è meglio - a livello internazionale Chiesa non è Sinner. Si è capito. Altrimenti non avrebbe i numeri di questa stagione: tra campionato e Coppa Italia ben 21 presenze, ma con appena 6 gol e 1 assist. Poco, per un giocatore che proprio Allegri aveva immaginato a “14-16 gol”, testuale. Anche se sarebbe stato più agevole ricordare un approssimativo “quindicina di gol”, ad oggi restano comunque poche sia le reti realizzate che gli assist regalati.

Chiesa come CR7?

Pochissimo rispetto alle previsioni e alle riflessioni imposte dal contratto in scadenza nel 2025, con richiesta d’aumento. Ma in nazionale gioca meglio, si dice: perchè Chiesa è uno da tridente, non una seconda punta. Opinioni. Da verificare. A prescindere dai preconcetti, la sensazione è che Federico segua lo stesso percorso di Cristiano Ronaldo, senza però imitarne la gigantesca traiettoria realizzativa. E in questo sembra davvero assomigliare al papà Enrico, che giocava allo stesso modo quando il calcio non era ancora affidato all’analisi dei dati. Altrimenti anche il paragone storico sarebbe preciso, oggi.

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Non è un Paese per esterni sinistri

Con quale modulo e con quali compagni si trova meglio Chiesa? Ok il 4-3-3. Più difficile la risposta sui colleghi di fascia sinistra. Cambiaso si adatta a tutto e tutti ma contro l’Udinese non ha funzionato. Kostic fa l’autoscontro sullo stesso binario. Iling jr è troppo giovane, Alex Sandro troppo vecchio. In verità, il rendimento migliore Chiesa lo offre quando resta solo con se stesso. Proprio come in azzurro. “Fategli spazio attorno e lasciatelo giocare solo contro tutti. A testa bassa salta l’uomo e tira. Non conosce altro. Il pallone lo passa solo quando è costretto”: rende così, Chiesa.

Ed è questo il passaparola nella open Coverciano, cioè il calcio chiacchierato dagli allenatori. Le chiacchiere passano, i risultati restano. Non è un momento magico per il 4-3-3 e nemmeno per gli interpreti del ruolo più ambito: ala sinistra con libertà di azione. Leao, Kvara e Chiesa appunto. Se ne riparlerà da mezzogiorno di domenica in poi. Curiosamente, a Milano, la settimana della moda finisce proprio domenica. Originale che ricominci a Frosinone, passerella gialloblù con tonalità più diffusa bianconera, la sfilata juventina con l’abito cucito su misura per Chiesa. Farà bella figura?

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È la settimana della moda, a Milano. Quella vera e quella del calcio, che sfila con il 3-5-2 di Simone Inzaghi e il 4-2-3-1 di Pioli. Dettagli sartoriali degli allenatori, proprio mentre Allegri riapre l’armadio della tattica e spolvera il 4-3-3. Sembra un po’ in disuso. Però resta un classico che non stanca mai, “come l’abito grigio” (cit). Così a fine febbraio, metà strada tra Natale e Pasqua, diventa la terra promessa per la resurrezione bianconera dopo le ultime partite.

Il 4-3-3 per rilanciare Chiesa

Allegri cambia modulo per un gioco più offensivo: aggiungendo “finalmente” o qualche hashtag che non passa mai di moda, gli influencer del web ci faranno cuoricini e visualizzazioni. Andrà così. Ma fuori dal mondo digitale semplificato, ovvero nel calcio reale, la verità è che il 4-3-3 sta per essere (ri)lanciato per trovare un posto in cui Chiesa si esprima “al meglio”. Basterebbe “un po’ meglio” rispetto alle ultime esibizioni.

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