Pagina 2 | Tudor esonerato! Crisi Juve, la scossa di Comolli: ora è caccia al sostituto

La Juventus ha esonerato ufficialmente Igor Tudor dopo l’ennesimo passo falso contro la Lazio che ha sancito la peggior crisi bianconera degli ultimi quindici anni. L’allenatore croato paga una striscia di otto partite consecutive senza successi, un crollo iniziato subito dopo quella che, paradossalmente, resta l’ultima vittoria: il 4-3 nel derby d’Italia contro l’Inter. Da quel trionfo di metà settembre, che sembrava poter segnare la rinascita della squadra, la Vecchia Signora si è smarrita. Prestazioni opache e gioco confuso, hanno accompagnato un declino che ha finito per superare persino il record negativo del 2009 sotto la gestione Ranieri. Ma i motivi che hanno portato a questa decisione sono vari.

Tudor esonerato, la soluzione contro l'Udinese

La sconfitta contro la Lazio è costata cara a Igor Tudor, che è stato sollevato dall'incarico dalla Juventus. I numeri preoccupanti della Vecchia Signora hanno portato Comolli e la dirigenza ha optare per questa scelta, con un altro cambio in panchina dopo quello di Motta nella passata stagione. I bianconeri non vincono da otto giornate tra Serie A e Champions e non vanno in gol da quattro match, eguagliando il recordo negativo di Maifredi del 1991. E per cercare di invertire la tendenza ora dai piani alti arriverà una nuova guida tecnica. Contro l'Udinese, in attesa del nuovo tecnico, andrà Brambilla in panchina. Poi partirà il casting per decidere chi guiderà la squadra nei prossimi mesi.

Il comunicato della Juve

Questa la nota della società: "Juventus FC comunica di aver sollevato in data odierna Igor Tudor dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile e con lui il suo staff composto da Ivan Javorcic, Tomislav Rogic e Riccardo Ragnacci. La Società comunica inoltre di aver affidato momentaneamente la guida della Prima Squadra Maschile a Massimiliano Brambilla che mercoledì sera siederà sulla panchina in occasione del match Juventus-Udinese. Il Club ringrazia Igor Tudor e tutto il suo staff per la professionalità e la dedizione dimostrate in questi mesi e augura loro il meglio per il futuro professionale".

 

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Juve, caccia al sostituto: Spalletti in pole

La Juve ora sta cercando il nuovo allenatore e non può sbagliare. Il casting è aperto e un intermediario nelle ultime ore ha offerto anche un nome a sorpresa: l'ex tecnico del Psg Blanc. Comolli potrebbe considerare anche una soluzione esterna e anche nomi come Postecoglou e Terzic sono stati proposti alla Vecchia Signora. Ma al momento come riporta Sky Sport, in cima alla lista c'è Spalletti, che piace alla dirigenza e sono stati avviati già i primi colloqui con il suo avvocato. Il tecnico ex Napoli ha rifiutato diverse offerte elevate nelle ultime settimane (Fenerbahce, AlIttihad e AlSadd) perché voleva aspettare un club di Serie A o Premier League. Il piano B è Mancini. Mentre Palladino spera di ricevere una chiamata visti i buoni rapporti anche con il direttore tecnico Modesto, che ha lavorato insieme all'allenatore italiano ai tempi del Monza. 

I numeri di Tudor alla Juventus 

I numeri raccontano bene l’altalena dell’era Tudor alla Juventus. Subentrato a Thiago Motta con il compito di consolidare la qualificazione in Champions League, il tecnico croato aveva inizialmente centrato l’obiettivo, riportando equilibrio e compattezza a una squadra in affanno. Il suo bilancio complessivo parla di 10 vittorie, 8 pareggi e 6 sconfitte, con 39 gol fatti e 29 subiti e una media punti di 1,58: dati che fotografano una gestione senza reale svolta. Dopo un buon avvio, la Juve si è progressivamente spenta, incapace di trasformare le buone intenzioni tattiche in continuità di risultati. L’impressione è che Tudor abbia dato stabilità solo temporanea, senza riuscire a imprimere un’identità duratura né a far crescere il potenziale offensivo della squadra. 

 

 

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Allegri e Juric su esonero Tudor

In conferenza stampa Allegri anche ne ha parlato: "Mi dispiace molto, perché è un bravissimo ragazzo e un bravissimo collega". Poi ne ha parlato anche Juric, suo connazionale: "Mi dispiace per Tudor perché era un mister con il dna da Juve: purtroppo fa parte del nostro lavoro. Quando ci sono dei momenti dove giochi bene, crei tanto, ma non riesci a vincere, occorre essere lucidi e migliorare sotto tutti i punti di vista".

Juve, prima volta nella storia del club

Per la prima volta nella sua storia, la Juventus ha cambiato tre allenatori in corsa per tre stagioni consecutive, un dato che fotografa più di ogni altro l'instabilità che sta attraversando il club. Dopo gli addii di Allegri (dopo la vittoria della Coppa Italia contro l'Atalanta e i motivi comportamentali) e poi di Thiago Motta, anche Tudor è finito per pagare la mancanza di risultati e di identità. L'ultima volta che la Vecchia Signora cambiò allenatore in una stagione prima dell'inizio di novembre fu nel 1969/70 (Luis Carniglia sostituito da Ercole Rabitti), con i bianconeri che finirono terzi in Serie A quella stagione. Una situazione inedita, che ora si ripete, per una società abituata a costruire cicli vincenti sulla continuità, e che oggi si ritrova invece prigioniera di una ricerca frenetica di equilibrio. Il continuo avvicendarsi in panchina ha impedito di dare una direzione chiara al progetto tecnico, minando certezze nello spogliatoio e spegnendo progressivamente la fiducia dell’ambiente. Ora la Juve deve valutare bene a chi affidare il ruolo di allenatore, per non cercare di finire in un limbo.

 

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Juve, caccia al sostituto: Spalletti in pole

La Juve ora sta cercando il nuovo allenatore e non può sbagliare. Il casting è aperto e un intermediario nelle ultime ore ha offerto anche un nome a sorpresa: l'ex tecnico del Psg Blanc. Comolli potrebbe considerare anche una soluzione esterna e anche nomi come Postecoglou e Terzic sono stati proposti alla Vecchia Signora. Ma al momento come riporta Sky Sport, in cima alla lista c'è Spalletti, che piace alla dirigenza e sono stati avviati già i primi colloqui con il suo avvocato. Il tecnico ex Napoli ha rifiutato diverse offerte elevate nelle ultime settimane (Fenerbahce, AlIttihad e AlSadd) perché voleva aspettare un club di Serie A o Premier League. Il piano B è Mancini. Mentre Palladino spera di ricevere una chiamata visti i buoni rapporti anche con il direttore tecnico Modesto, che ha lavorato insieme all'allenatore italiano ai tempi del Monza. 

I numeri di Tudor alla Juventus 

I numeri raccontano bene l’altalena dell’era Tudor alla Juventus. Subentrato a Thiago Motta con il compito di consolidare la qualificazione in Champions League, il tecnico croato aveva inizialmente centrato l’obiettivo, riportando equilibrio e compattezza a una squadra in affanno. Il suo bilancio complessivo parla di 10 vittorie, 8 pareggi e 6 sconfitte, con 39 gol fatti e 29 subiti e una media punti di 1,58: dati che fotografano una gestione senza reale svolta. Dopo un buon avvio, la Juve si è progressivamente spenta, incapace di trasformare le buone intenzioni tattiche in continuità di risultati. L’impressione è che Tudor abbia dato stabilità solo temporanea, senza riuscire a imprimere un’identità duratura né a far crescere il potenziale offensivo della squadra. 

 

 

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