È sempre una questione di punti di vista. Da Lukaku a Orsolini. Prendi il secondo o, meglio, prendi la carta Orsolini che per i pm di Torino è una delle prove per dimostrare il reato di falso in bilancio della Juventus e dei suoi dirigenti, mentre per i pm di Bologna è un documento irrilevante sotto ogni profilo, "insussistente per ritenere la condotta penalmente rilevante, tantomeno inquadrata nel paradigma del falso in bilancio".
Per due anni il punto di vista dell’inchiesta sui bilanci della Juventus è stato quello, decisamente colpevolista, dei pm torinesi; ieri i magistrati di Bologna hanno dato una valutazione diametralmente opposta.
Inchiesta Prisma tra romanzo criminale e spy story
Certo, solo su uno dei tanti documenti che formano l’impianto accusatorio dell’inchiesta Prisma, ma le righe che accompagnano l’archiviazione del caso stracciano senza scampo le ipotesi della Procura di Torino su quello che era un pezzo di carta di cui "non può sostenersi la giuridica e documentata esistenza". E su quei pezzi di carta, nel corso degli ultimi dodici mesi, si è creata una narrativa a metà fra romanzo criminale e la spy story, basata sulle idee dei pm di Torino (che, tra l’altro, secondo la Procura Generale della Cassazione non avevano la competenza territoriale per indagare).
Orsolini-Bologna e la 'recompra' Juve: la Procura chiede l'archiviazione