Ma con la Superlega, cosa cambierebbe in concreto per i tifosi?
"Primo: aumenta il potere dei club. E i tifosi sono tifosi dei club. Non ho mai visto tifosi con la sciarpa dell’Uefa. Non sono tifosi di un ente privato con sede sul Lago di Ginevra, sono tifosi della loro squadra del cuore, probabilmente perché il loro papà lo era e loro vorrebbero tramandare questo amore ai figli. I club con la Superlega hanno la possibilità di pianificare il loro futuro in modo autonomo. Secondo: hanno la possibilità di vedere il miglior calcio del mondo gratis".
Dal punto di vista dei club in cosa la Superlega potrebbe essere migliore della nuova Champions League?
"Rinforzerà la loro stabilità economica. Darà loro la forza di programmare, perché nel nostro sistema possono contare su un minimo di 14 partite e su un ricavo fisso, con meno rischi di non averlo per la mancata qualificazione, perché potranno accedere dal campionato nazionale oppure potranno rimanere nella Superlega con una buona stagione internazionale. Così al fianco dei ricavi del loro campionato nazionale, che continuerà a esistere e a rappresentare la parte importante del loro budget, potranno avere un ricavo più stabile e meno aleatorio dalla competizione internazionale. Con il sistema attuale, c’è il paradosso che se raggiungi la finale di Champions League, quindi sei protagonista di una grande stagione internazionale, potresti non fare la Champions l’anno successivo perché non ti sei piazzato nel campionato nazionale".
Oggi ci sono enormi differenze economiche fra chi partecipa alla Champions e chi all’Europa League o alla Conference. Con le vostre tre competizioni come funzionerà la distribuzione?
"Questo sarà deciso dagli stessi club e solo dai club. Saranno le loro competizioni e saranno loro a decidere la ridist ribuzione, noi potremmo dare dei consigli, ma queste saranno le competizioni e decideranno loro".
Com’è il vostro rapporto con la Fifa?
"La nostra iniziativa è stata bloccata dall’Uefa, che è il monopolista delle competizioni europee e ha minacciato con sanzioni durissime i club che hanno portato avanti la proposta. Nella percezione comune, quindi, l’oppositore al nostro progetto è l’Uefa. La Fifa è un attore importante dello scenario, per esempio, per la questione del calendario, vogliamo collaborare con il sistema esistente, la nostra non è una iniziativa per scappare dal sistema, noi vogliamo contribuire in modo produttivo per risolvere i problemi più urgenti del calcio dentro il sistema e dentro il calendario che, in definitiva, è un potere della Fifa".
“Superlega, 20 club già coinvolti. Colloqui con altri 30. Convinciamo tutti”