Di Maria-Juventus, dall’amore all’addio: com’è cambiata la situazione

Sino a poche settimane fa, grandi dichiarazioni da parte del Fideo verso il club bianconero. Ma poi…
Di Maria-Juventus, dall’amore all’addio: com’è cambiata la situazione© LAPRESSE

TORINO - Per la carità, da qui a giugno ne possono ancora succedere di tutte, con annesso contrario. Epperò, al momento, la situazione appare piuttosto chiara, netta, definita. Opposta, persino, rispetto a qualche settimana fa. Tanto che quel proverbiale apostrofo rosa tra le parole “ti” e “amo” pare ormai volato via, coricandosi sulla o di adiós. Di Maria, adiós. Più prosaicamente? Soldi. Questione di soldi. E di ambizioni, progetto, possibilità. Effetti collaterali connessi anche con le vicissitudini giudiziarie in cui è (e sarà) coinvolta la Juventus. Vicissitudini in virtù delle quali, molto probabilmente e pressoché certamente il club non potrà prender parte alle prossime competizioni europee (vuoi per scelta della Figc, vuoi per scelta della Uefa). Ergo, vicissitudini che da un lato rendono meno appetibile il progetto Juventus per alcuni giocatori e dall’altro rendono preferibile - per il club - puntare subito su elementi talentuosi, sì, ma anche giovani e di prospettiva.

Di Maria lontano dalla Juve

Ecco come si spiega il graduale allontanamento tra le parti che pure, davvero, in un recente passato erano convinte si potesse proseguire insieme per almeno un altro anno. «Qui mi trovo bene così come si trova bene la mia famiglia - spiegava l’argentino ad inizio maggio, prima della partita di andata contro il Siviglia - . Sto parlando con il club a proposito di come organizzarci per il futuro. La qualificazione alla prossima Champions League? Non cambia niente, nella mia scelta, se ci andremo o meno». E peraltro queste parole al miele non erano che un riproponimento di quanto il Fideo andava ripetendo già da inizio anno: «Sono arrivato nel momento peggiore della Juve con questo problema, ma sono felice qua, sono contento, la Juve è una grande società e si può tornare vincenti. L’importante è essere forte come club, attaccando e dare il massimo. Questa situazione può influenzare le mie scelte per il futuro? No, io sto bene qui e anche la mia famiglia».

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Di Maria-Juve, com’è cambiata la situazione

Parallelamente, infatti, la società ribadiva che anche da parte sua c’erano buonissimi propositi tesi ad un rinnovamento delle promesse di matrimonio. Francesco Calvo, ad esempio, spiegava a marzo: «Di Maria è sicuramente è un leader tecnico e dello spogliatoio. I giocatori importanti li vogliamo tenere con noi, come accaduto con Danilo. Stiamo parlando con lui, a fari spenti, siamo fiduciosi». Di recente, però, la situazione è cambiata parecchio. Così come le dichiarazioni del caso. L’ultima dichiarazione a tema del responsabile dell’area sportiva bianconera era ben diversa. Un secco e freddo: «Rinnovo di Angel Di Maria? Nessuna novità». Essì perché i buoni propositi non sono per ora stati tradotti in tangibili, concrete, economiche, dimostrazioni d’affetto da parte del calciatore. Nelle trattative si ripartiva dai sei milioni netti percepiti dal Fideo in questa stagione. Mettici gli sgravi fiscali da Decreto crescita, mettici la disponibilità del giocatore a ridimensionare un po’ l’ingaggio... E il gioco sembrava fatto. Invece, altro che sconto! Gli agenti dell’argentino hanno voluto intavolare una trattativa al rialzo, spiegando di avere altre offerte per il campione.

Il futuro di Di Maria

A quel punto la Juventus ha recuperato i dubbi che aveva in merito all’opportunità (o meno) di investire circa 10 milioni lordi di euro in un anno su un giocatore che va per i 36 d’età e il cui talento immenso è stato in bianconero inversamente proporzionale alla sua (decisamente meno immensa) continuità nel rendimento. Ha fatto presente, la Juve, che vista la presenza di altre offerte il giocatore può ritenersi ben libero di concentrarsi su quelle. Peraltro, nelle trattative in corso con chi rinnova o arriva, la dirigenza ragiona contemporaneamente su un doppio contratto: determinate cifre in caso di partecipazione alle Coppe europee e determinate altre in caso di esclusione. Di Maria preferirebbe certezze, anche per questo guarda oltre. Le indiscrezioni riguardano al momento Atletico Madrid e Barcellona, più la novità delle ultime ore: il Borussia Dortmund. A rilanciare la voce circa un possibile trasferimento in Bundesliga ha pensato la redazione del canale tv argentino Tnt Sports, che tuttavia ha anche ricordato che proprio il Borussia a gennaio aveva rifiutato CR7 perché ritenuto contrario - per età e costi - alle politiche del club. Dunque… Per ora, comunque, sul fronte Juve è tutto fermo. Magari ci si riaggiornerà più avanti.

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TORINO - Per la carità, da qui a giugno ne possono ancora succedere di tutte, con annesso contrario. Epperò, al momento, la situazione appare piuttosto chiara, netta, definita. Opposta, persino, rispetto a qualche settimana fa. Tanto che quel proverbiale apostrofo rosa tra le parole “ti” e “amo” pare ormai volato via, coricandosi sulla o di adiós. Di Maria, adiós. Più prosaicamente? Soldi. Questione di soldi. E di ambizioni, progetto, possibilità. Effetti collaterali connessi anche con le vicissitudini giudiziarie in cui è (e sarà) coinvolta la Juventus. Vicissitudini in virtù delle quali, molto probabilmente e pressoché certamente il club non potrà prender parte alle prossime competizioni europee (vuoi per scelta della Figc, vuoi per scelta della Uefa). Ergo, vicissitudini che da un lato rendono meno appetibile il progetto Juventus per alcuni giocatori e dall’altro rendono preferibile - per il club - puntare subito su elementi talentuosi, sì, ma anche giovani e di prospettiva.

Di Maria lontano dalla Juve

Ecco come si spiega il graduale allontanamento tra le parti che pure, davvero, in un recente passato erano convinte si potesse proseguire insieme per almeno un altro anno. «Qui mi trovo bene così come si trova bene la mia famiglia - spiegava l’argentino ad inizio maggio, prima della partita di andata contro il Siviglia - . Sto parlando con il club a proposito di come organizzarci per il futuro. La qualificazione alla prossima Champions League? Non cambia niente, nella mia scelta, se ci andremo o meno». E peraltro queste parole al miele non erano che un riproponimento di quanto il Fideo andava ripetendo già da inizio anno: «Sono arrivato nel momento peggiore della Juve con questo problema, ma sono felice qua, sono contento, la Juve è una grande società e si può tornare vincenti. L’importante è essere forte come club, attaccando e dare il massimo. Questa situazione può influenzare le mie scelte per il futuro? No, io sto bene qui e anche la mia famiglia».

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