Milinkovic, Juve vicina: da Zakaria a Pellegrini, il puzzle SMS

Il serbo pronto a raggiungere Kostic e Vlahovic a Torino, Sarri ne parla come "un problema": la situazione

TORINO-  Il grande puzzle del mercato bianconero, tessera dopo tessera, inizia a svelare i propri contorni. I primi tasselli si incastrano tra loro e, così facendo, rivelano qualche dettaglio dell’identità dei principali obiettivi: un sopracciglio, un orecchio. E, poi, quel pizzetto. Non sorprende certo intravedere la figura di Sergej Milinkovic-Savic, uno dei desideri più longevi nelle stanze della Continassa.

Il centrocampista della Lazio è a fuoco nel mirino della Juventus ormai da anni, tanto da aver trovato ormai da tempo un accordo su contenuti e durata di un’eventuale contratto. Ciò che è sempre mancato, semmai, è stato il giusto “timing” – come direbbero all’ombra del Big Ben – per confezionare l’operazione. Ecco, quel momento pare però essere arrivato. Il serbo ha un solo anno di contratto residuo con i biancocelesti e nessuna intenzione di rinnovare, scenario che mette Lotito in una posizione scomoda. Metterebbe, anzi: il presidente dei vice campioni d’Italia, infatti, non scende (per ora) dalla richiesta di 35-40 milioni di euro. Nulla in confronto ai 100 vaneggiati qualche tempo fa, ma comunque tanti per un giocatore che tra sei mesi potrà accordarsi a parametro zero. Opzione che resta in piedi, eccome, in quel di Torino.

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Zakaria, Arthur e...il puzzle che porta a SMS

I tasselli del puzzle, dunque. Non è mistero che, per arrivare a Milinkovic-Savic dopo aver confermato a sorpresa Rabiot, la Juventus abbia bisogno di sfoltire un reparto che tracima di elementi, desiderati e non. La giornata di ieri, in questo senso, ha offerto segnali decisamente confortanti sull’asse Zakaria-West Ham: il club londinese, infatti, ha aperto a un’operazione da 18 milioni più 3 di bonus, per cui sono al dettaglio le modalità tra cessione a titolo definitivo e prestito con diritto o obbligo di riscatto. E anche lo svizzero ha dato parere favorevole, confortato dall’idea di un quinquennale a cifre analoghe a quelle percepite in bianconero.

Intanto la Salernitana insiste per Nicolussi Caviglia, intanto il Borussia Dortmund ha bussato alla porta per McKennie. E poi c’è Arthur, detentore dell’ingaggio più pesante tra i giocatori reputati superflui. Un ingaggio da Premier League, per dire, tanto che sulle sue tracce è segnalato da qualche settimana il Brighton di De Zerbi. Come confermato ieri anche da Federico Pastorello, agente del brasiliano: «Tornerebbe volentieri in Inghilterra e stiamo lavorando per quello, anche se è ancora presto», le sue parole. Ma i tasselli non sono tutti qui.

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Pellegrini e gli incastri di mercato

Nel disegno si incastrano anche le parole del tecnico Maurizio Sarri, che ha aperto al delicato tema della conferma in rosa – ostaggio del contratto – di un giocatore con la testa già altrove. «Sergej è un problema per la società, per me semmai potrebbe essere una risorsa – il pensiero a Sportitalia dell’ultimo allenatore scudettato a Torino –. Ma dipende da quanto il ragazzo è coinvolto nella situazione: con la testa libera è un giocatore di livello straordinario, però non so che conseguenze possa avere la sua vicenda contrattuale». Quella che lo affresca in attesa solo e soltanto della Juventus, al punto da aver già declinato una proposta esagerata dall’Arabia Saudita.

Questione d’incastri, adesso. Anche di mercato, in termini di contropartite per chiudere l’operazione: allo stesso Sarri piacerebbe eccome Rovella in mezzo al campo, ma tra i due club il contenzioso è aperto anche per Luca Pellegrini. «Il ragazzo è molto stimato dal tecnico e sarebbe contento di restare a Roma: ci sono cavilli da sistemare, ma ne stiamo parlando», le parole sempre ieri da parte di Enzo Raiola, procuratore dell’esterno. Un altro tassello che potrebbe incastrarsi alla perfezione e svelare l’intero volto del Sergente.

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TORINO-  Il grande puzzle del mercato bianconero, tessera dopo tessera, inizia a svelare i propri contorni. I primi tasselli si incastrano tra loro e, così facendo, rivelano qualche dettaglio dell’identità dei principali obiettivi: un sopracciglio, un orecchio. E, poi, quel pizzetto. Non sorprende certo intravedere la figura di Sergej Milinkovic-Savic, uno dei desideri più longevi nelle stanze della Continassa.

Il centrocampista della Lazio è a fuoco nel mirino della Juventus ormai da anni, tanto da aver trovato ormai da tempo un accordo su contenuti e durata di un’eventuale contratto. Ciò che è sempre mancato, semmai, è stato il giusto “timing” – come direbbero all’ombra del Big Ben – per confezionare l’operazione. Ecco, quel momento pare però essere arrivato. Il serbo ha un solo anno di contratto residuo con i biancocelesti e nessuna intenzione di rinnovare, scenario che mette Lotito in una posizione scomoda. Metterebbe, anzi: il presidente dei vice campioni d’Italia, infatti, non scende (per ora) dalla richiesta di 35-40 milioni di euro. Nulla in confronto ai 100 vaneggiati qualche tempo fa, ma comunque tanti per un giocatore che tra sei mesi potrà accordarsi a parametro zero. Opzione che resta in piedi, eccome, in quel di Torino.

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