Pagina 2 | “Motta accende emozioni”: il vertice con Saputo per sancire il matrimonio Juve

TORINO - Altro che una vecchia signora dai fianchi un po’ molli di gucciniana memoria: Bologna si risveglia in Champions League e si riscopre una piazza amante del bel calcio di alta classifica. Niente male per una città che ha nel dna la palla a spicchi e che nel corso dei decenni si è accesa quasi esclusivamente, per quanto concerne lo sport, per i duelli sul parquet tra Virtus e Fortitudo. Lì dove il basket è una religione laica è arrivato un altro predicatore a regalare spettacolo: quando poi lo spettacolo va a braccetto con risultati sorprendenti, ecco allora che la parola rivelata diventa storia da scolpire nella pietra.

Montero chiude la stagione Juve con una novità. Poi toccherà a Thiago Motta

Thiago Motta, il re Mida di Bologna

Thiago Motta ha contribuito a portare Bologna verso vette inesplorate e pure considerate inesplorabili fino a poco tempo fa: ciò che prima nessuno osava anche solo immaginare, non si è trasformato soltanto in un sogno da poter incredibilmente accarezzare, ma è diventato addirittura realtà. Tra il sacro e il profano, lungo la via Emilia, Thiago - e con lui proprietà, dirigenza, staff, squadra - ha riacceso la fiammella della passione che mai si era spenta, ma era soltanto sopita in attesa di qualcuno in grado di prenderla e portarla in una nuova dimensione. "l più grande merito di questo Bologna - racconta Massimo, che respira il calcio in città da oltre 30 anni - è aver unito più generazioni: ha riportato l’entusiasmo in chi, come me, ha vissuto altri periodi come quello di Baggio e Signori; poi ha soprattutto portato allo stadio i ragazzi più giovani, i bambini che si immedesimano in Zirkzee, in Calafiori, in Skorupski e via discorrendo. In questo processo, portato avanti dalla società, il ruolo di Thiago Motta è stato certamente fondamentale: ha portato un gruppo di giocatori oltre i limiti, ha migliorato i singoli senza togliere il focus dalla crescita del gruppo. E beh, sócc’mel, la qualità del gioco espresso è sotto gli occhi di tutti...".

Thiago Motta, il dettaglio all’intervallo e quel “grazie di tutto”: sarà Juve

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Bologna, oggi festa, domani vertice

La ritrovata passione calcistica è percepibile anche solo andando in giro per la città, sotto i portici: sono tanti i bar che espongono con orgoglio scritte, sciarpe e tutto ciò che abbini il rosso al blu, non solo quelli di riferimento del sempre più acceso e colorato tifo organizzato (a proposito, lunedì sera la curva del Bologna sembrava uscita da un derby sudamericano per calore e rumore). Dalle edicole dipinte con la scritta “Grazie Saputo” ai murales non lontano dallo stadio, è un tripudio che oggi avrà la sua sublimazione con la festa Champions. E poi domani dovrebbe essere il giorno del colloquio tra il patron del club e Thiago Motta, per sancire ciò che sembra nell’aria. "Certo che se dovesse andare davvero alla Juventus - racconta Giancarlo, tifoso storico virtussino che fa chilometri su e giù per l’Italia anche per la Bologna del pallone - qualcuno si sentirebbe tradito, però ciò che è stato fatto, resta: nessuno avrebbe potuto immaginarlo, anche solo qualche mese fa. In città si respira un’atmosfera magica e soprattutto si è visto un calcio che è un piacere per gli occhi e per l’anima". Ecco, forse è proprio questa la chiave, pensando all’arrivo di Thiago Motta a Torino dato per imminente: ricostituire quella cellula di amore juventino che si raggiunge attraverso i risultati, che in bianconero fanno rima con titoli, magari mostrando un calcio che a queste latitudini non si vede da un po’.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Bologna, oggi festa, domani vertice

La ritrovata passione calcistica è percepibile anche solo andando in giro per la città, sotto i portici: sono tanti i bar che espongono con orgoglio scritte, sciarpe e tutto ciò che abbini il rosso al blu, non solo quelli di riferimento del sempre più acceso e colorato tifo organizzato (a proposito, lunedì sera la curva del Bologna sembrava uscita da un derby sudamericano per calore e rumore). Dalle edicole dipinte con la scritta “Grazie Saputo” ai murales non lontano dallo stadio, è un tripudio che oggi avrà la sua sublimazione con la festa Champions. E poi domani dovrebbe essere il giorno del colloquio tra il patron del club e Thiago Motta, per sancire ciò che sembra nell’aria. "Certo che se dovesse andare davvero alla Juventus - racconta Giancarlo, tifoso storico virtussino che fa chilometri su e giù per l’Italia anche per la Bologna del pallone - qualcuno si sentirebbe tradito, però ciò che è stato fatto, resta: nessuno avrebbe potuto immaginarlo, anche solo qualche mese fa. In città si respira un’atmosfera magica e soprattutto si è visto un calcio che è un piacere per gli occhi e per l’anima". Ecco, forse è proprio questa la chiave, pensando all’arrivo di Thiago Motta a Torino dato per imminente: ricostituire quella cellula di amore juventino che si raggiunge attraverso i risultati, che in bianconero fanno rima con titoli, magari mostrando un calcio che a queste latitudini non si vede da un po’.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...