CREMONA - Stamane la città di Cremona si è svegliata con il lutto nel cuore: uno dei suoi più celebri "figli", Gianluca Vialli, se n'è andato a 58 anni dopo aver lottato a lungo contro la malattia. Tra i bar e per le vie della città lombarda non si parla d'altro: per il sindaco Gianluca Galimberti e i tifosi grigiorossi, sono momenti di enorme tristezza. In onore dell'ex bomber è stato proclamato il lutto cittadino. La Cremonese, invece, lo ha voluto omaggiare con un lungo messaggio sul proprio sito ufficiale: "Ci sono notizie che ti raggiungono anche quando non vorresti mai. Notizie tristi, grigie e fredde come certe mattine d’inverno che dentro ti lasciano dolore e smarrimento. Gianluca Vialli se n’è andato oggi, 6 gennaio, a 58 anni, lasciandoci tutti più soli. Con noi resterà però per sempre quel suo sorriso sornione, da eterno ragazzo. Lo stesso che ha illuminato lo Zini in quel pomeriggio di 4 mesi fa quando, un po’ a sorpresa, Luca si è presentato per l’ultima volta nel suo stadio. Era il 4 settembre e la Cremo affrontava il Sassuolo. L’amore tra Vialli e la maglia grigiorossa è antico e senza fine: profondo come gli amori che si coltivano per un’intera vita. Gianluca è entrato a far parte del vivaio grigiorosso quando ancora era giovanissimo e il suo talento l’ha portato a bruciare le tappe. Era il 10 maggio 1981 quando fece il suo esordio in prima squadra, al Tardini, contro il Parma: campionato di Serie C1, allenatore della Cremo, Guido Vincenzi. Quella partita finì 0-0 e Vialli, non ancora 17enne, talento acerbo della formazione Allievi guidata da Mondonico, subentrò a Bresolin al minuto 81. Quell’istante fissa l’inizio della carriera leggendaria dell’attaccante".
Calcio in lutto per Vialli: "Lascia un vuoto incolmabile"
Vialli, Mancini e quell'abbraccio indimenticabile a Wembley: "Ha completato tutto"
Vialli e la Cremonese, una storia d'amore straordinaria
"Gianluca Vialli contende ad Antonio Cabrini il titolo di miglior prodotto del settore giovanile grigiorosso. Nato a Cremona il 9 luglio 1964, Vialli cresce calcisticamente dividendosi fra l’oratorio di Cristo Re e quello di Grumello Cremonese, anche se il cortile di casa, in via Enrico Toti nel Villaggio Po, assume il ruolo di palestra stabile, con continue sfide con il fratello Maffo e i due Paloschi. Il maestro Cistriani intuisce le sue potenzialità e lo porta ancora bambino a Pizzighettone e, da lì, presto alla Cremonese. Compie la classica trafila nel vivaio grigiorosso guidato da Pierino Donati, coadiuvato da veri e propri maestri come Babo Nolli, Cesini e Guido Settembrino. Il suo mèntore è però Emiliano Mondonico e, quando nel maggio 1981 Guidone Vincenzi lo fa esordire in prima squadra, gioca ancora insieme a Frittoli e Galbagini, nella squadra Allievi di 'Mondo'. Diventerà un cardine di quella Cremonese che, dopo la favolosa salvezza del 1982 e la meravigliosa esperienza culminata con gli sfortunati spareggi di Roma ’83, riporterà la serie A allo Zini dopo oltre mezzo secolo. In campo è svelto e vispo, molto veloce e imprevedibile, piedi buoni e dribbling secco: insomma, non gli manca niente per fare strada nel calcio anche perché testa e determinazione sono quelle giuste, quelle del campione. Con la Cremo mette a segno 23 gol in 107 presenze e, dopo la promozione, passa alla Sampdoria mentre Alviero Chiorri intraprende il percorso contrario".
Vialli e la foto con i ricci che rievocava la Cremonese: da batticuore!
Vialli e Mancini, dalla Samp all’Europeo: storia di un’amicizia VIDEO