Danilo mondiale, Fagioli calamita e il nuovo Rabiot: le pagelle di Verona-Juventus

I bianconeri conquistano la quinta vittoria consecutiva in campionato superando i gialloblù di Bocchetti grazie alla rete di Moise Kean. Porta ancora inviolata. Ora la Vecchia Signora è quarta
Danilo mondiale, Fagioli calamita e il nuovo Rabiot: le pagelle di Verona-Juventus

PERIN 6 Soffia sulle trenta candeline tra i pali, dopo dodici gare consecutive nelle mani di Szczesny: sicuro su Lasagna nel primo tempo, dimostra di non essersi arrugginito sbrogliando un paio di situazioni critiche nella ripresa.

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BREMER 6.5 Si conferma in forma Mondiale: puntuale nelle chiusure e nei ripiegamenti, fa anche capolino in avanti non andando così distante dalla deviazione vincente in chiusura di primo tempo. 

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BONUCCI 6 Inaugura la gara numero 350 in A con la Juventus meritandosi un cartellino giallo, ma l'ammonizione non lo scompone. Sul rigore cancellato dal Var ha ragione lui, ma che rischio... 

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DANILO 6.5 Nel convulso finale balla la samba anche lui, d'accordo, ma inscena un'altra prova di grande sostanza: nel primo tempo salva su Djuric già pronto a esultare, nella ripresa si inventa velenoso incursore per suonare la carica. 

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CUADRADO 5.5 Prima mezz'ora da manuale del calciatore con la testa in Qatar, non fosse che la sua Colombia non ci sarà: impreciso in fase di ripartenza, indolente quando perde palla, insofferente anche con direttore gara. Cresce alla distanza, più nell'attenzione difensiva che nella pericolosità offensiva.

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Alex Sandro (33' st) 5 Un giallo e un rosso in pochi minuti, ma – paradossalmente – la giocata che salva il risultato è proprio la sua su Lasagna: cartellino speso bene.

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FAGIOLI 6.5 Nel cuore della Juventus, schieramento alla mano, ci sarebbe Locatelli, ma la partita srotola una verità differente: è lui la calamita che attira occhi e palloni.

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Miretti (18' st) 6 Dà energia al reparto e soffre con i compagni. 

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LOCATELLI 5.5 Distante dalla brillante versione ammirata con il Psg: qualche errore concettuale, prima ancora che tecnico, di troppo.

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Paredes (18' st) 6 Ancora al piccolo trotto, ma non si tira indietro.

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RABIOT 6.5 Sulla via della conversione da mediano muscolare a trequartista aggiunto: questa volta non segna, ma serve a Kean l'assist che decide la partita dopo aver mancato il passaggio vincente all'attaccante per centimetri pochi minuti prima.

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KOSTIC 5.5 Fatica a sprigionare i consueti cavalli sulla corsia di sinistra, dove al contrario si macchia di qualche incertezza difensiva, soprattutto in avvio.

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KEAN 7 Corre, sgomita e combatte per un'intera frazione, ma la montagna produce un topolino. Poi in “estirada” fa urlare al gol, con la gioia ricacciata in gola che esplode semplicemente in leggera differita: Milik illumina, Rabiot rifinisce e lui punisce con una zampata da tre punti.

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Di Maria (23' st) 6 Un tentativo al volo che lascia tutti col fiato sospeso e poco più.

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MILIK 6 Una telefonata qua, una sponda là. Non sembra la sua serata, ma la giocata in verticale che squarcia il Verona per l'inserimento di Kean è una perla tutta sua.

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ALL. ALLEGRI 6.5 Due colpi di martello al vascello che imbarca acqua in avvio, poi via lungo la rotta più diretta per i vertici della classifica: quinta vittoria di fila e, ancora una volta, senza incassare gol. 

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PERIN 6 Soffia sulle trenta candeline tra i pali, dopo dodici gare consecutive nelle mani di Szczesny: sicuro su Lasagna nel primo tempo, dimostra di non essersi arrugginito sbrogliando un paio di situazioni critiche nella ripresa.

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