Pagina 2 | Vlahovic schianta la Lazio: la Juventus vola prima in classifica da sola

TORINO - La Juventus vince, ma soprattutto convince, rifilando un secco 3-1 alla Lazio nel primo big match della stagione: al momento i bianconeri guidano la classifica in attesa del responso del derby di Milano (se Milan e Inter dovessero pareggiare stasera, le tre squadre coabiterebbero al primo posto a quota 10 punti).

Vlahovic-Chiesa, gioco di coppia

A dare spettacolo, davanti ai 40 mila sostenitori dello Stadium, caloroso e colorato di bianco e nero, ci ha pensato la coppia d’attacco che, come a Udine, è andata in gol insieme. Dusan Vlahovic ha sbloccato il risultato al 10’ con una gran girata innescata da Locatelli, al 26’ il raddoppio di Federico Chiesa con una gran botta di sinistro praticamente da fermo. La conferma che la scelta tattica di Max Allegri sta funzionando con il nuovo ruolo di seconda punta per l’azzurro che ha segnato 5 gol nelle ultime sette presenze in Serie A, tanti quanto ne aveva realizzati nelle precedenti 48. E tre minuti dopo il 2-1 di Luis Alberto che avrebbe potuto riaprire i giochi, sale nuovamente in cattedra l’attaccante serbo e chiude i conti con la doppietta di destro. Vlahovic diventa così il capocannoniere bianconero con quattro centri. Altra curiosità: tutte e tre le azioni da gol sono iniziate sulla destra con McKennie, che ha lasciato il campo tra gli applausi.

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Pressing in attacco e difesa attenta e ordinata

Oltre ai gol, però, c’è di più. La squadra di Allegri, che ha schierato la stessa formazione di Empoli, con l’eccezione del portiere Szczesny, al rientro dall’infortunio, è apparsa più propositiva e aggressiva, concedendo pochissimo alla Lazio. Grande pressing in attacco, difesa attenta e ordinata, centrocampo capace di imbrigliare la manovra dei bianconcelesti di Sarri. E il conteggio finale avrebbe potuto essere ben più pesante per i laziali se Provedel non avesse compiuto almeno tre interventi miracolosi su Kostic e Rabiot (due volte). La Juventus esce così dallo Stadium con la convinzione di poter colmare il gap con le milanesi: ha dalla sua il fatto di giocare una sola volta alla settimana, unita con la crescita dei giovani, l’esplosività di Vlahovic-Chiesa e la compattezza del gruppo.

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Pressing in attacco e difesa attenta e ordinata

Oltre ai gol, però, c’è di più. La squadra di Allegri, che ha schierato la stessa formazione di Empoli, con l’eccezione del portiere Szczesny, al rientro dall’infortunio, è apparsa più propositiva e aggressiva, concedendo pochissimo alla Lazio. Grande pressing in attacco, difesa attenta e ordinata, centrocampo capace di imbrigliare la manovra dei bianconcelesti di Sarri. E il conteggio finale avrebbe potuto essere ben più pesante per i laziali se Provedel non avesse compiuto almeno tre interventi miracolosi su Kostic e Rabiot (due volte). La Juventus esce così dallo Stadium con la convinzione di poter colmare il gap con le milanesi: ha dalla sua il fatto di giocare una sola volta alla settimana, unita con la crescita dei giovani, l’esplosività di Vlahovic-Chiesa e la compattezza del gruppo.

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