Che aria si respira nel nuovo gruppo che si è venuto a creare in estate?
«Hanno salutato giocatori importanti, di livello internazionale, ma sono arrivate energie giovani con i vari Weah e Cambiaso. Oltre ai ragazzi che sono stati promossi dalla Next Gen, naturalmente, come Huijsen, Yildiz o lo stesso Iling, che già aveva raccolto della presenze nella passata stagione: li vedo in allenamento tutti i giorni e hanno davvero un grande futuro davanti. La società conta su di loro e lo stesso facciamo noi compagni di squadra. Tra qualche anno sono sicuro che potranno prendere loro le redini della Juventus».
In mezzo a così tanti giovani, non è che lei si sente già un po’ leader?
«Intanto abbiamo capitan Danilo, che è il più saggio di tutti. E poi elementi d’esperienza come Szczesny o come Rabiot che, a sua volta, dà tanti consigli tra le mura dello spogliatoio. Sono loro quelli che parlano di più, che comunicano con tutto il gruppo. Poi, certo, io sono al quarto anno a Torino e, assieme a compagni come Vlahovic e come Milik, che viene molto ascoltato, cerchiamo di dire la nostra e di fare più possibile gruppo».
A proposito di Vlahovic: giocare vicini sta contribuendo a rafforzare anche la vostra amicizia?
«Eravamo già grandi amici a Firenze, fin da quando lui era ancora in Primavera, per cui è stato molto bello ritrovarlo in bianconero. E insieme, lì davanti, siamo anche partiti piuttosto bene».
Ecco: ci rassicura sul fatto che stia bene anche lui, nonostante qualche acciacco recente?
«Sì sì, tranquilli: Dusan sta molto bene!».
Ha scelto di rimanere nonostante le penalizzazioni: che cos’è la Juventus senza coppe?
«È una Juventus alle prese con una situazione particolare, insolita nella storia del club. Ma lo è soltanto perché l’Europa ci è stata tolta dopo averla conquistata. Due volte, per altro, visto che anche con il -10 ci saremmo comunque qualificati per la Conference League».
Ci tolga una curiosità: ma le partite di Champions riesce a guardarle comunque?
«Eh... le guardo, le guardo (sorride, fa una pausa, si guarda attorno, ndr). E rosico pure un po’, ma soltanto perché quel palcoscenico l’avevamo meritato e ci è stato sottratto. Il Milan è arrivato quinto e ora disputa la Champions soltanto perché a noi è stata tolta...».