Miretti, strada libera: i prossimi mesi per cogliere la doppia chance Juve

Con Pogba e Fagioli out, ci si aspetta il salto di qualità. Fino a gennaio soltanto McKennie gli contenderà il posto: occasione da sfruttare alzando il rendimento

TORINO - Fa parte del gioco, nel calcio e nella vita, che le difficoltà di qualcuno offrano opportunità a qualcun altro. Fabio Miretti avrebbe preferito e preferirebbe conquistarsi spazio nella Juve solo a forza di prestazioni, anziché scalare le gerarchie anche a causa dei problemi extracalcistici che hanno escluso dalla rosa prima Pogba e ora Fagioli, ma quel che è successo è successo: a lui non resta, per il bene suo e della Juventus, che provare a sfruttare la situazione per affermarsi definitivamente.

Definitivamente perché “qualcosa” ha già fatto: debutto assoluto in prima squadra a 18 anni, esordio da titolare alla stessa età e oggi, a 20 anni e due mesi, 54 presenze all’attivo. Del Piero alla stessa età ne aveva sommate 39 e Marchisio non aveva ancora esordito. La precocità, però, rischia di rimanere una statistica velata di rimpianto se poi non è seguita da una crescita adeguata alle attese che ha generato.

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Miretti, proprio per i numeri citati prima, ne ha generate davvero tante e anche se ha tutto il tempo per soddisfarle in questo momento è un po’ in ritardo sulle aspettative. Ritardo relativo proprio all’altezza di quelle aspettative, perché delle otto partite disputate finora dalla Juve ne ha giocate cinque da titolare e in due è subentrato, che non è proprio un brutto avvio: però solo a Empoli è restato in campo almeno un’ora (e per un soffio, uscito al 62’), tre volte è rimasto negli spogliatoi dopo l’intervallo e non ha mai convinto pienamente. Che la sua forma non sia ottimale, d’altra parte, lo conferma anche l’esclusione a sorpresa dalla formazione iniziale dell’Under 21 che ieri ha affrontato la Norvegia.

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Miretti titolare contro il Milan?

Eppure, nonostante tutto questo, pur partendo sfavorito può aspirare a un posto da titolare nella grande sfida di domenica sera a San Siro contro il Milan: e in questo senso la panchina di ieri gioca a suo favore. Un po’ come in estate i dubbi sulle condizioni di Pogba hanno favorito la sua permanenza in bianconero nonostante le molte richieste di prestito e come ora le squalifiche del Polpo e di Fagioli (che contrariamente al francese può allenarsi con la squadra) gli spianano la strada verso il campo. Tra Miretti e un posto da titolare contro il Milan c’è solo Weston McKennie, mezzala destra nel derby in cui l’azzurrino ha giocato sottopunta (cosa che non si ripeterà visti i rientri in attacco) e favorito soprattutto se Allegri scegliesse il 4-4-2: in quel caso, con Locatelli e Rabiot centrali e Kostic a sinistra il posto restante se lo giocherebbero il texano e Weah. I due statunitensi però hanno giocato nella notte in Tennessee e Allegri spera di averli in gruppo domani pomeriggio, seppur magari un po’ condizionati dal fuso orario e al netto di acciacchi riguardo ai quali la Juve fa ovviamente gli scongiuri come per tutti gli altri nazionali. Miretti invece a Torino è arrivato oggi, fresco visti i soli 25 minuti giocati ieri.

A prescindere dalla scelte di Allegri per Milan-Juve, è comunque chiaro che i lunghi stop di Pogba e Fagioli offrono al gioiello del vivaio bianconero una doppia chance: quella di restare alla Continassa anche a gennaio anche se la Juve acquisterà un centrocampista e quella, nel frattempo, di sfruttare lo spazio garantitogli da una concorrenza ridotta all’osso per compiere quel salto di qualità per cui finora ha preso la rincorsa. E magari segnare quel gol che ancora gli manca.

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