La differenza con le altre
A parte il black out contro il Sassuolo, la Juventus di Allegri non ha sbagliato nulla e si mantiene in linea con l’obiettivo minimo - la qualificazione alla prossima Champions League: ora a +9 - e comunque fondamentale per riprendere in fretta la crescita (la sopravvivenza non è in discussione, siamo seri) verso gli obiettivi top che sono parte integrante nella storia del club, senza dimenticare che pure in mezzo alle ondivaghezze tecniche, alle incongruenze organizzative e infine al caso giudiziario che l’hanno zavorrata in questi ultimi due anni... Ecco, senza dimenticare tutto questo, la Juventus si è comunque sempre qualificata per la Champions a differenza di molte altre squadre alle prese con “fine cicli” e che adesso vanno per la maggiore nella narrazione mediatica.
L’antagonista Inter
Inevitabile, pero, che il blasone e soprattutto i risultati impongano alla Juve il ruolo di antagonista nei confronti della più attrezzata Inter e da qui al 26 novembre la sfida sarà dialettica per caricare sull’avversario le pressioni maggiori, come ha fatto ieri sera Giuseppe Marotta: «Perché i bianconeri sono un’avversaria credibile? Il fatto che anche lì ci sia una continuità tecnica - ha risposto l’ad dell’Inter - Il Napoli è in difficoltà ma il cambio tecnico può rappresentare un problema. La Juve per me è favorita perché può pianificare meglio la settimana, ma questo per noi deve essere non un alibi ma uno stimolo per creare un campionato avvincente fino alla fine». Un concetto, a ben vedere, più bianconero che nerazzurro. Ma siamo solo all’inizio.