McKennie, obiettivi Juve: "Adesso vogliamo raggiungere il piano A"

Il centrocampista bianconero si racconta tra passato, presente e futuro: "Voglio restare qui e contribuire a riportare il club dove merita"

Weston McKennie è senza dubbio una delle sorprese in positivo di questa prima parte della stagione della Juventus. E' tornato in bianconero dopo un prestito non brillantissimo al Leeds concluso con la retrocessione in Championship del club inglese. In estate era sul mercato, ora è diventato inamovibile per Allegri. Ha convinto il tecnico attraverso il lavoro a partire dalla tournée in America. Da mezzala o da esterno a tutta fascia, è sceso in campo in tutte e 18 le gare sin qui disputate - in attesa della gara di questa sera in Coppa Italia contro la Salernitana - e, secondo le pagelle di Tuttosport, è stato anche il primo per media voto sin qui. Insomma si è rituffato nel mondo Juve con tanta voglia e lui stesso ha parlato 8by8mag.com di obiettivi, del suo momento e del futuro. 

McKennie e il ritorno alla Juve

McKennie ha parlato così del suo ritorno in bianconero: "Nell'andare via dal Leeds sapevo di aver fatto una brutta figura. Quando sono tornato alla Juventus dovevo ripartire da zero, mi sono messo in quella mentalità per dimostrare nuovamente chi sono. Come se fosse la prima volta qui" . E sul ruolo in squadra: "Mi è sempre capitato di essere il giocatore jolly, quello che le persone possono mettere in qualsiasi posizione. Qualunque cosa mi chiedano di fare, cerco sempre di essere il migliore. Alla Juventus, onestamente, non mi dispiace in quale posizione gioco. Che sia terzino destro o centrocampo, mi diverto in entrambe. Posso fare bene in entrambe le zone. Quello che vuole l’allenatore, farò. Quello che aiuta la squadra. Non ho un ego quando si tratta di essere in campo. Voglio solo che la squadra vinca e raggiunga quel piano A adesso". E proprio sugli obiettivi non ci ha girato attorno...

 

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McKennie, obiettivi e futuro

Weston è stato chiaro sugli obiettivi: "Qualificarsi per la Champions League e vincere il campionato. È qualcosa che credo vogliamo tutti fare". E sul futuro: "Voglio solo stare qui, contribuire il più possibile e realizzare qualcosa che non ho ancora realizzato qui, ovvero vincere lo scudetto. Se c’è qualcosa, il prossimo obiettivo sarebbe quello. Rimettere la Juventus al top dove le appartiene". Poi ha parlato dell'amicizia con Weah e Kean: "È sempre bello avere qualcuno come loro, perché è come fossero la tua famiglia. Tendo a passare del tempo con Tim e Moise più di chiunque altro. Durante la settimana, se ci alleniamo, Tim passa e Patrick cucina qualcosa. Mangiamo, ci sediamo e chiacchieriamo di tante cose. Guardiamo film, giochiamo e passiamo il tempo insieme. O per esempio con Moise, ci piace andare in studio e fare musica. Io faccio rap". A chiudere McKennie ha parlato della sua esperienza al Leeds...

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McKennie: "L'Italia è un posto bellissimo"

A chiudere la lunghissima intervista McKennie ha parlato dell'Italia: "Amo l’Italia. È un posto bellissimo. Amo la gente. Ma ovviamente l’Italia è molto attaccata alla tradizione, e chiunque sia al di fuori di essa viene considerato ‘Oh mio Dio’. Se esco in pubblico indossando una tuta e delle ciabatte, una felpa che non si abbina, la gente mi guarda come a dire, ‘Cosa stai facendo?’". E sul cibo: "Per quanto riguarda il cibo, è ogni volta che metto pollo nella mia pasta, quando metto pesto pomodoro e poi aggiungo un po’ di pollo con olio d’oliva piccante, formaggio e sale. È divertente, perché tutti i non italiani qui lo adorano e lo mangiano, poi tutti gli italiani ti guardano come a dire, ‘Ooh, ma che schifo! Il mio cuoco, Patrick, ha un cugino che possiede un ristorante qui. È come una pizzeria. Ho fatto in modo che il cugino tenesse una bottiglia di dressing ranch nel retro nel frigo nel caso in cui dovessi mai andarci". Poi sull'esperienza al Leeds: "Cerco sempre di pensare positivamente. Credo in Dio, credo che ci sia sempre un piano, c’è un viaggio che è tracciato per te, e tutto accade per una ragione. Quindi, ancora oggi, vedo il mio passaggio al Leeds come un passo avanti per me. Penso che fosse ciò di cui avevo bisogno in quel momento della mia carriera. Forse ho deluso alcuni tifosi che hanno sostenuto il Leeds e che hanno creduto in me".

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Weston McKennie è senza dubbio una delle sorprese in positivo di questa prima parte della stagione della Juventus. E' tornato in bianconero dopo un prestito non brillantissimo al Leeds concluso con la retrocessione in Championship del club inglese. In estate era sul mercato, ora è diventato inamovibile per Allegri. Ha convinto il tecnico attraverso il lavoro a partire dalla tournée in America. Da mezzala o da esterno a tutta fascia, è sceso in campo in tutte e 18 le gare sin qui disputate - in attesa della gara di questa sera in Coppa Italia contro la Salernitana - e, secondo le pagelle di Tuttosport, è stato anche il primo per media voto sin qui. Insomma si è rituffato nel mondo Juve con tanta voglia e lui stesso ha parlato 8by8mag.com di obiettivi, del suo momento e del futuro. 

McKennie e il ritorno alla Juve

McKennie ha parlato così del suo ritorno in bianconero: "Nell'andare via dal Leeds sapevo di aver fatto una brutta figura. Quando sono tornato alla Juventus dovevo ripartire da zero, mi sono messo in quella mentalità per dimostrare nuovamente chi sono. Come se fosse la prima volta qui" . E sul ruolo in squadra: "Mi è sempre capitato di essere il giocatore jolly, quello che le persone possono mettere in qualsiasi posizione. Qualunque cosa mi chiedano di fare, cerco sempre di essere il migliore. Alla Juventus, onestamente, non mi dispiace in quale posizione gioco. Che sia terzino destro o centrocampo, mi diverto in entrambe. Posso fare bene in entrambe le zone. Quello che vuole l’allenatore, farò. Quello che aiuta la squadra. Non ho un ego quando si tratta di essere in campo. Voglio solo che la squadra vinca e raggiunga quel piano A adesso". E proprio sugli obiettivi non ci ha girato attorno...

 

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