Juventus, gambe meno reattive
Difetti fisiologici per una squadra giovane (non solo in termini anagrafici, ma anche di esperienza ad alto livello), a cui però Allegri e Giuntoli devono subito porre rimedio: il rischio che la squadra cali a livello emotivo considerando ormai sfumato lo Scudetto è di gran lunga il pericolo principale che la Juventus corre oggi. È la testa che comanda le gambe, si dice, ma le gambe devono essere in grado di rispondere. E quelle bianconere nelle ultime settimane sono sembrate meno reattive: una flessione normale durante un’annata, soprattutto per alcuni giocatori che hanno speso tanto come McKennie. È vero che la Juve non ha le coppe europee, ma ha anche un organico tarato su due sole competizioni, dal quale per giunta sono spariti due giocatori importanti tra settembre e ottobre, entrambi a centrocampo (Pogba e Fagioli).
Il fattore Alcaraz
La speranza è che l’arrivo di Alcaraz possa portare energie fresche e qualità per quanto riguarda il reparto mediano, mentre recuperare pienamente Chiesa e Vlahovic è indispensabile in avanti: i due attaccanti dovevano essere il punto di forza bianconero, ma tra un acciacco e un altro sono stati contemporaneamente in forma giusto nelle prime cinque giornate. E, una volta recuperati pienamente, qualcosa di nuovo potrebbe forse aiutarli a essere più efficaci: ora la Juve deve ritrovare certezze, ma poi un innesto (Alcaraz?) o un cambio di sistema (il 4-3-3 della ripresa con l’Udinese con dentro Yildiz?) potrebbero aiutare anche a ritrovare entusiasmo. Che non c’è ragione di perdere, perché 1 punto in tre partite è poco, ma 53 in 24 restano tanti.