Intorno a Gleison Bremer ruota buona parte del rendimento della retroguardia della Juventus. E sabato scorso, a Verona, in occasione della prima gara di campionato saltata dallo stakanovista brasiliano, se n’è avuta conferma. Ma intorno al centrale venuto da Itapitanga, profondo Stato di Bahia, il club bianconero confida di far ruotare anche il proprio futuro. Forte di un investimento di quasi 50 milioni complessivi per strapparlo alla concorrenza dell’Inter, nell’estate di due anni fa, e di un contratto di recente rinnovato con reciproca soddisfazione fino al 2028.
La Juve ha blindato Bremer
Le certezze da cui ripartire in vista della prossima stagione, per il tandem Giuntoli-Manna, non sono poi così ampie, a dire il vero. Tra chi dovrà sfruttare i prossimi tre mesi per meritarsi la conferma, chi ha un accordo in scadenza da qui all’estate del 2025 e chi, infine, vanta un ingaggio ormai fuori dai rinnovati parametri societari. Problemi che, appunto, non riguardano l’ex Torino. Nella fase ascendente della carriera e con margini di miglioramento ancora da esplorare. Legato ai bianconeri per un altro quadriennio. E fresco di un ritocco d’ingaggio che ne fa uno dei capisaldi dell’organico, prolungamento però già ratificato nel pieno del nuovo corso societario votato alla razionalizzazione delle spese. Bremer sta alla difesa della Juventus del futuro, insomma, come Locatelli al centrocampo o Yildiz all’attacco: sono i volti designati per dare forma alla squadra dei prossimi anni, ovvero quella che dovrà tornare a sollevare trofei in Italia e riscoprirsi competitiva ai massimi livelli anche in Europa.