Motta-Juve, luna di miele finita? La contestazione a Lecce e la via di fuga

I troppi pareggi, gli errori e la mancanza di gol: cosa ne pensa il popolo bianconero

Profeta o flop? Thiago Motta era stato accolto dal popolo juventino come salvatore e portatore di nuove idee, gioco e mentalità offensiva che avrebbe cancellato l'allegrismo e i suoi derivati. Oggi, a cinque mesi dal suo insediamento in panchina, e dopo 6 pareggi e solo 3 vittorie nelle ultime dieci partite, inizia a salire il volume degli scontenti che si dividono tra scettici e nostalgici di Allegri. Fin qui niente di particolarmente nuovo, succede ovunque, in particolare alla Juventus dove la tifoseria tende sempre a scindersi in sottocorrenti.

Motta, ancora fiducia ma zero margine di errore

Ma cosa pensa, adesso, la maggioranza dei tifosi bianconeri? Il clima è ancora abbastanza tranquillo. Se alla fine della partita di Lecce c'è stato qualche coro per - diciamo - "svegliare" la squadra e sui social si scatenano sempre i più arrabbiati, la maggioranza dà ancora fiducia a Motta e al progetto della dirigenza, comprensiva delle circostanze sfortunate e delle difficoltà che si affrontano nell'iniziare un ciclo quasi da zero. Certo, da qui a Natale la Juventus dovrà raccogliere dei risultati positivi, altrimenti anche la maggioranza silenziosa e comprensiva, inizierà a rumoreggiare. Saranno, insomma, settimane delicate e, per le quali, il margine di errore si è ridotto a zero.

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Una Juve 'imbattibile' non basta

Un avvio entusiasmante, poi i primi passi falsi. Ma l'ambiente resta carico, in fondo è l'inizio di un nuovo e promettente progetto a lungo termine. Le sbavature di una rifondazione totale e ben programmata. La Juve perde punti, ma non le partite: ad eccezione dell'imperdonato ko contro lo Stoccarda, domato da Atalanta e perfino dalla Stella Rossa. Poi la piaga infortuni, che assume una dimensione sempre più biblica, e i reiterati pareggi molti dei quali a reti inviolate. I margini di ottimismo e fiducia allora si ridimensionano pareggio dopo pareggio, sbadiglio dopo sbadiglio. Insomma, il bilancio post Lecce della stagione di Thiago Motta si è ingrigito ulteriormente e i musi sugli spalti si sono visibilmente allungati. Il calendario adesso si complica, e la Juve non è riuscita a ricamarsi quel cuscinetto di punti che farebbe comodo in caso di scivoloni ben più gravi di un pareggio sia in campionato che in Europa, dove tutto è ancora in discussione. Dal Via del Mare, la Juventus è rientrata ancora una volta da imbattuta, ma la classifica si è appesantita. L'1-1 contro la squadra di Giampaolo è il terzo pari consecutivo tra Serie A e Champions nonché il decimo complessivo. Il Napoli di Conte - reduce dal successo sul Torino - dista ora 6 lunghezze. E lo scenario più preoccupante resta l'assenza di punte centrali cui affidare l'incarico di sbloccare le marcature una volta e per tutte. Motta preferisce sfruttare Yildiz sulle fasce, e mettere l'elmetto a Weah affinché - in attesa del rientro di Vlahovic (e Milik?) riesca a ricavare una breccia nelle difese avversarie, sia quella del Lecce, del Milan o dell'Aston Villa. Ed è quando manca una prospettiva credibile che i malumori iniziano allora a lievitare. E per rendersene conto basta dare un'occhiata al più immediato termometro social, senza però dimenticarsi di cosa si rumoreggia sugli spalti.

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Le partite da non sbagliare, a partire dal Bologna...

A complicare le cose in casa Juve ci ha pensato Rebic con un gol allo scadere che ha fatto esplodere Giampaolo con tutto lo stadio al seguito. Pochi secondi dopo, l'arbitro fischiava la fine della partita. Ed è allora che gli uomini di Motta hanno raggiunto i tifosi bianconeri presenti al Via del Mare, che non si sono risparmiati in fischi e contestazioni più o meno vivaci che hanno dato una cornice finora inedita della stagione juventina. Bruciati i 2 punti, il tecnico ha concesso ai suoi una giornata di risposo per recuperare energie e lucidità. Se si sia trattato di una scelta lucida e saggia lo dirà solamente il campo. Nello specifico quello dello Stadium, dove Yildiz e compagni ospiteranno il Bologna di Italiano nell'incontro in programma sabato 7 dicembre alle ore 18. Poi sarà di nuovo Champions, con il Manchester City atteso a Torino mercoledì 11. I Citizens sono alle prese con una crisi senza precedenti nell'era Guardiola. Il tecnico catalano però, dopo il ko contro il Liverpool si è detto sicuro che dalla sconfitta di Anfield avrà inizio la rinascita della squadra. Anche in questo caso sarà il campo a dirlo. E sarà sempre lo Stadium, dove la Juve tornerà subito dopo per la sfida contro il Venezia valida per la 16ª giornata di Serie A, e per l'appuntamento di Coppa Italia contro il Cagliari. Chissà che non sia questo scorcio di stagione disputata in casa a spianare la strada per il gol e il ritrovato successo.

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Profeta o flop? Thiago Motta era stato accolto dal popolo juventino come salvatore e portatore di nuove idee, gioco e mentalità offensiva che avrebbe cancellato l'allegrismo e i suoi derivati. Oggi, a cinque mesi dal suo insediamento in panchina, e dopo 6 pareggi e solo 3 vittorie nelle ultime dieci partite, inizia a salire il volume degli scontenti che si dividono tra scettici e nostalgici di Allegri. Fin qui niente di particolarmente nuovo, succede ovunque, in particolare alla Juventus dove la tifoseria tende sempre a scindersi in sottocorrenti.

Motta, ancora fiducia ma zero margine di errore

Ma cosa pensa, adesso, la maggioranza dei tifosi bianconeri? Il clima è ancora abbastanza tranquillo. Se alla fine della partita di Lecce c'è stato qualche coro per - diciamo - "svegliare" la squadra e sui social si scatenano sempre i più arrabbiati, la maggioranza dà ancora fiducia a Motta e al progetto della dirigenza, comprensiva delle circostanze sfortunate e delle difficoltà che si affrontano nell'iniziare un ciclo quasi da zero. Certo, da qui a Natale la Juventus dovrà raccogliere dei risultati positivi, altrimenti anche la maggioranza silenziosa e comprensiva, inizierà a rumoreggiare. Saranno, insomma, settimane delicate e, per le quali, il margine di errore si è ridotto a zero.

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