Pagina 4 | Yildiz, ci voleva Montella. L'esclusione di Motta e i fari della Premier

Al centro del progetto, Kenan Yildiz, c’era finito eccome. Storia della scorsa estate, mica lustri: il rinnovo quinquennale con generoso adeguamento, la maglia numero 10 sulle spalle, le grandi aspettative sul suo conto. Da quel progetto tecnico, ben intenso, il fantasista non è mai uscito. Ma sotto la gestione Thiago Motta si è ritrovato, via via, in una posizione più defilata. Per riscoprirsi al centro, in tutti i sensi, è servita la sosta per le Nazionali, con il cambio d’abito dal bianconero al rosso della Turchia di Montella.

Yildiz, gli elogi di Montella

Il commissario tecnico italiano, infatti, ieri sera ha ribadito con i fatti come – dal suo punto di vista – Yildiz debba ricoprire un ruolo di primissimo piano. Al punto da schierarlo nel cuore del gioco, ovvero da trequartista centrale in un 4-2-3-1 del tutto simile a quello della Juventus, e da tenerlo in campo per tutti i 90’ della sfida d’andata contro l’Ungheria, con in palio un pass per la Serie A della Nations League. Uno scenario profondamente diverso da quello affrescato soltanto quattro giorni prima al Franchi, per la partita di campionato con la Fiorentina, con il turco rimasto in panchina per tutto l’incontro e nonostante una piega che avrebbe potuto (dovuto?) indurre il tecnico a gettarlo nella mischia almeno in corso d’opera. E invece. E invece, proprio nel momento del massimo bisogno, si è materializzata una curiosità statistica che ha inevitabilmente destato scalpore: sempre in campo nelle precedenti 41 partite stagionali dei bianconeri, Yildiz si è fermato alla 42ª tappa. Proprio nell’occasione in cui Thiago Motta è sembrato, più di altre volte, volersi affidare a chi sente più in sintonia con il succitato progetto. 

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Yildiz e l'esclusione a sorpresa

La sorprendente esclusione, d’altronde, è arrivata a margine di altri episodi che avevano disseminato interrogativi lungo la strada: dalla sostituzione con Mbangula nell’intervallo della sfida d’andata contro il Psv alla panchina nella gara di ritorno di Eindhoven, passando per un’altra esclusione di peso come quella nel big match casalingo di Serie A con l’Inter. Un filotto di situazioni che ha alzato la soglia dell’attenzione intorno al rapporto del gioiellino classe 2005 con l’allenatore: tra i due non risultano attriti o discussioni, ma l’intesa non è certo ai massimi livelli. Questione di empatia, una delle parole chiave del delicato momento attraversato dalla squadra in questa seconda parte di stagione.

Il rendimento

Il rendimento del 19enne di Ratisbona, così, pare una logica conseguenza della sua “comodità” in campo: ieri sera il gioiellino bianconero ha contribuito al 3-1 con cui la Turchia ha portato il pronostico dalla propria parte in vista del ritorno di domenica, ma soprattutto aveva in precedenza partecipato a tre gol della sua Nazionale (con una rete e due assist) nelle ultime tre partite, mentre alla Juventus non trova la via della marcatura personale addirittura da 1432’. Un’era geologica, calcisticamente parlando, o giù di lì: storia del derby della Mole, ai primi di gennaio. Quando tutto era ancora in gioco: l’accesso diretto agli ottavi di Champions, altroché i playoff, la Coppa Italia poi persa incredibilmente per strada contro la seconda squadra dell’Empoli, un campionato che doveva da lì a breve offrire diversi scontri diretti. Obiettivi smarriti, a differenza del traguardo imprescindibile del quarto posto: per tagliarlo a braccia alzate, però, Thiago Motta avrà bisogno (anche) del miglior Yildiz

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Gli occhi della Premier

Gli occhi delle big di Premier League su Kenan Yildiz. Il gioiellino della Juventus da tempo fa parecchio gola alle principali formazioni d'Oltremanica, che guardano al fantasista turco come a un possibile futuro top player. Doti da predestinato e giocate di classe hanno attirato sempre più pretendenti ed estimatori. Anche perché - al netto dei continui cambi di posizione a cui lo costringe Motta - i numeri di Kenan restano di tutto rispetto. Già sei gol realizzati più quattro assist vincenti, in questa tribolata stagione bianconera, messi a referto tra Serie A e coppe da parte del numero 10, che - non va affatto dimenticato - ha solamente 19 anni. Etá in cui molti suoi coetanei militano ancora in Primavera, tanto per dire. In pochi, infatti, in giro per il Vecchio Continente a neppure 20 anni (li compirà il 4 maggio) sono già così performanti ai massimi livelli, pur giocando per uno dei club con maggiori pressioni al mondo. Motivo per cui sempre più spesso fanno capolino in Italia emissari e scout delle principali società inglesi per seguire dal vivo le gare della Juve.

L'interesse Arsenal

Fari puntati, ovviamente, sul Diez. La prima squadra - in rigoroso ordine cronologico - a essersi mossa per il classe 2005 era stata l'Arsenal, che aveva provato ad allacciare i contatti col dt juventino Cristiano Giuntoli addirittura nel dicembre 2023. Galeotta era stata la premiazione del Golden Boy alle OGR di Torino. Occasione nella quale l'allora direttore sportivo dei Gunners, Edu Gaspar (ora volato al Nottingham Forest), aveva provato a proporre 30 milioni per strappare la stellina turca alla Vecchia Signora. Niente da fare. Tentativo immediatamente rispedito al mittente, visto che la Juventus ha sempre valutato Yildiz almeno 80 milioni, considerandolo un asset fondamentale per il presente e per il futuro.

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Yildiz, dal Manchester al Liverpool

In questa stgione, invece, vanno registrate le numerose presenze degli scout del Manchester United in occasione delle partite della compagine bianconera. La prima volta è accaduto a inizio dicembre, per Lecce-Juve, quando gli 007 dei Red Devils avevano messo gli occhi pure sul terzino Dorgu, poi effettivamente ingaggiato per 37 milioni nella finestra invernale di trattative. In estate da Manchester appaiono pronti a tornare alla carica per provare ad accaparrarsi pure Yildiz. United ma non solo: anche il Chelsea ha chiesto informazioni all'entourage del talento turco. Non è un mistero che Maresca voglia un attaccante esterno e avesse cercato di sondare il terreno già a gennaio, in occasione delle contrattazioni per il passaggio di Veiga in prestito alla Juve proprio dai Blues. Da non escludere dunque un ritorno di fiamma. Ma attenzione anche al Liverpool. I Reds vantano ottimi rapporti con la Vecchia Signora, dalla quale hanno prelevato un anno fa Chiesa. Con la permanenza di Momo Salah (al momento non c'è accordo per il rinnovo del contratto in scadenza a giugno) e Luis Diaz (ha diverse offerte) in forte dubbio, infatti, la sensazione è che dalle parti di Anfield Road proveranno a prendere un esterno offensivo. E nella short list dei candidati c'è anche il nome di Yildiz.

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Yildiz, dal Manchester al Liverpool

In questa stgione, invece, vanno registrate le numerose presenze degli scout del Manchester United in occasione delle partite della compagine bianconera. La prima volta è accaduto a inizio dicembre, per Lecce-Juve, quando gli 007 dei Red Devils avevano messo gli occhi pure sul terzino Dorgu, poi effettivamente ingaggiato per 37 milioni nella finestra invernale di trattative. In estate da Manchester appaiono pronti a tornare alla carica per provare ad accaparrarsi pure Yildiz. United ma non solo: anche il Chelsea ha chiesto informazioni all'entourage del talento turco. Non è un mistero che Maresca voglia un attaccante esterno e avesse cercato di sondare il terreno già a gennaio, in occasione delle contrattazioni per il passaggio di Veiga in prestito alla Juve proprio dai Blues. Da non escludere dunque un ritorno di fiamma. Ma attenzione anche al Liverpool. I Reds vantano ottimi rapporti con la Vecchia Signora, dalla quale hanno prelevato un anno fa Chiesa. Con la permanenza di Momo Salah (al momento non c'è accordo per il rinnovo del contratto in scadenza a giugno) e Luis Diaz (ha diverse offerte) in forte dubbio, infatti, la sensazione è che dalle parti di Anfield Road proveranno a prendere un esterno offensivo. E nella short list dei candidati c'è anche il nome di Yildiz.

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