Dall’Igna: “Bagnaia la priorità Ducati. Poi riapriremo ai giovani”

L’artefice del dominio della Ducati: "Pecco è il più forte e mentalmente è ancora cresciuto, gli altri aspettano. Motore e carena nuovi, gli aiuti ai rivali ci obbligano a fare un passo in più"
Dall’Igna: “Bagnaia la priorità Ducati. Poi riapriremo ai giovani”© LaPresse

La tensione del primo giorno di scuola, quando scopri nuovi professori e compagni, che poi trasportato in pista a Sepang, dove si aprono i test ufficiali della MotoGP 2024, significa vedere come hanno svolto i compiti invernali gli avversari. Se le ripetizioni (quasi infinite grazie alle concessioni regolamentari) hanno dato frutti. Ma anche la consapevolezza di essere i più forti e la voglia di continuare il ciclo rosso, con Pecco Bagnaia. Gigi Dall’Igna, l’artefice del dominio Ducati, parla a 360° alla prima vera uscita stagionale in Malesia. E insieme alle due grandi novità sulla GP24 (motore più potente e carena con inediti concetti aerodinamici) subito chiarisce che non è affatto detto che a Borgo Panigale imitino la Ferrari, scegliendo di mettere al fianco del loro principino (Leclerc) il fenomeno (Hamilton). Marc Marquez (e non solo) è avvertito: l’ingegnere veneto continua a non guardare in faccia nessuno e sulla sua strada: il che significa far vincere la Ducati. Ma è e sarà una Ducati targata Bagnaia e, questa la novità nelle parole di Dall’Igna, che comincerà a guardare di nuovo ai giovani in arrivo dal basso. Chissà, magari a Fermin Aldeguer, già conteso in autunno. Campionato e mercato, sarà un 2024 da fuochi d’artificio.

Dall’Igna, teso per i primi test?

"Quello che abbiamo visto a novembre a Valencia non è indicativo. Sia perché si tratta di un test disputato due giorni dopo la fine del campionato, con i piloti scarichi, sia perché è una pista molto particolare. E tutti in inverno hanno lavorato. Considero questo di Sepang il vero banco di prova della stagione per capire dove sono gli avversari e dove siamo noi".

Motore e aerodinamica: due interventi così importanti perché con le concessioni gli altri svilupperanno durante l’anno e voi no?

"Sì, per colpa delle concessioni quest’anno serviva fare qualcosa di più".

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È un azzardo come quello della sua prima Desmo?

"No, non lo definirei un azzardo. Per me si tratta di una evoluzione dei concetti sviluppati in questi anni. Diciamo che questa volta abbiamo fatto qualcosa di più, lavorando su flussi e aerodinamica. Come sempre se funziona lo scopriremo nelle gare, durante la stagione".

La GP24 come una Formula 1?

"Faccio fatica a parlarne, preferisco che vediate e giudichiate voi… Di sicuro nelle moto è ancora un po’ più complicato gestire condotti e flussi dell’aria come con le macchine. C’è la componente movimento dinamico e soprattutto quella del pilota che fanno ancora la differenza".

La preoccupazione è perché ha già visto qualcosa di pericoloso sulle moto degli avversari?

"Devo essere sincero, i timori sono riferiti principalmente al nuovo regolamento sulle concessioni. Ne abbiamo già parlato più volte, ma è evidente che le altre Case, specie le giapponesi, nei primi sei mesi avranno veramente tante possibilità di fare test e sviluppare le moto. Se trovano qualcosa che funziona potranno portarlo in gara durante la stagione e migliorarlo. Ecco perché noi dobbiamo fare un passo adesso per cercare di essere più competitivi possibile fin dalla prima gara".

Sulle Ducati è arrivato Marc Marquez.

"Non solo. Penso a Morbidelli. Mi spiace che per la caduta di Portimao non possa essere qui a girare subito con noi. A me Franco ha impressionato tanto l’anno del suo secondo posto. Per me è un pilota che messo nelle condizioni giuste può fare veramente bene. E noi cerchemo come con tutti di dargli il miglior materiale possibile".

La lotta per il posto nel team ufficiale al fianco di Bagnaia condizionerà l’inizio del campionato?

"Quest’anno scadono tutti i contratti, quindi sarà una stagione molto complicata dal punto di vista del mercato, non solo per la nostra squadra. Sarà importante per tutti fare bene nelle prime gare".

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Le ha già le sue idee?

"La priorità per noi è trovare un accordo con Pecco il prima possibile e annunciare il rinnovo prima che parta il campionato, in modo che lui e noi si possa correre liberi, concentrati solo sull’obiettivo Mondiale. Per il resto invece aspetteremo un po’".

Marquez, Martin, Bez, Bastianini… Sarà una lotta durissima.

"Dobbiamo accettare l’idea che trattenere tutti sarà quasi impossibile. Abbiamo poche moto e tutti ambiscono giustamente al un team ufficiale. Però dicono anche una cosa: dovremmo iniziare a guardare di nuovo al pianeta giovani, come abbiamo fatto quale anno fa con Pecco e altri per dare aria fresca e cambiare approccio. È stata la mossa giusta".

Bagnaia è il più forte e perché?

"Semplice: è due volte campione del mondo e di fila. Se ne contano pochissimi che sono riusciti in questa impresa".

Come l’ha visto quest’inverno?

"Psicologicamente molto bene. La lunga sosta invernale deve essere digerita, ma a livello mentale Pecco è ancora cresciuto".

Ha fortemente voluto Marquez, dopo il primo impatto a Valencia è soddisfatto?

"Prima di tutto non è vero che io ho fortemente voluto Marc, è stata una combinazione di fattori positivi. La prima impressione è stata positiva, anche se è sempre difficile giudicare sia il pilota che la moto con un solo giorno di test. Questa tre giorni invece sarà molto indicativa".

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Ha sempre dato il miglior materiale possibile a tutti i piloti: è la vostra forza o anche un limite nei rapporti interni?

"Io non l’ho mai visto come un problema, una difficoltà. Credo che gran parte dei nostri successi derivi proprio da questa filosofia che ha contribuito a migliorare non solo la moto, ma anche i nostri piloti".

Quindi se qualcuno le chiederà di nascondere i dati non lo farà?

"Lavoro così da trent’anni. Se qualcuno vuole cambiare questo metodo di lavoro deve mandarmi via".

E qual è il vero motivo per cui Gigi Dall’Igna è rimasto in Ducati e ha detto no alla Honda?

"Perché arrivare fino a qua è stato difficile e lasciare tutto proprio adesso, quando cominciano a concretizzarsi i risultati, mi sembrava una cosa stupida da fare. E poi comunque in Ducati c’è un gruppo di persone meraviglioso con le quali è meraviglioso lavorare".

Quanto invece le dispiacerebbe perdere Valentino Rossi?

"Valentino fa parte della storia delle moto e ha costruito un team molto ben strutturato, con un’Academy di piloti molto importante, quindi mi auguro che resti con noi ancora per molto tempo. Ha anche appena preso il figlio del nostro ingegnere Gabarrini…".

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Dall’Igna, teso per i primi test?

"Quello che abbiamo visto a novembre a Valencia non è indicativo. Sia perché si tratta di un test disputato due giorni dopo la fine del campionato, con i piloti scarichi, sia perché è una pista molto particolare. E tutti in inverno hanno lavorato. Considero questo di Sepang il vero banco di prova della stagione per capire dove sono gli avversari e dove siamo noi".

Motore e aerodinamica: due interventi così importanti perché con le concessioni gli altri svilupperanno durante l’anno e voi no?

"Sì, per colpa delle concessioni quest’anno serviva fare qualcosa di più".

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