Diplomazia Juve al lavoro
Uno scenario in conseguenza del quale, sull’asse Torino-Nyon, da diverse settimane è stato inaugurato un canale di comunicazione (favorito dall’annunciato passo indietro sul fronte Superlega) per giungere a una sintesi, con reciproca soddisfazione, anche attraverso la nobile arte della diplomazia. Da una parte, al tavolo dei negoziati, il presidente bianconero Gianluca Ferrero, dall’altra in primo luogo l’americano Sunil Gulati, presidente dell’Organo di Controllo Finanziario dei Club presso il massimo organismo del pallone europeo. E la soluzione dell’enigma è vicina, come assicurato da Gabriele Gravina: «La decisione arriverà a breve, così da avere il completamento degli organici per le competizioni internazionali – le parole del presidente Figc, nonché numero due di Ceferin alla Uefa –. I contenuti non li conosco, ma il clima è sereno e le interlocuzioni tra le parti sono costanti». un anno senza europa Le fitte trame in corso, con la Fiorentina logica spettatrice interessata alla vicenda, sembrano portare a un duplice finale.
Juve, Conference e Champions: gli scenari
Da un lato la possibilità di una cospicua sanzione economica, dall’altra l’interdizione dall’imminente tornata di coppe internazionali. Uno scenario, quest’ultimo, che viene accreditato come il più probabile e che imporrebbe ai bianconeri di rinunciare alla Conference League, dazio alla Continassa ritenuto accettabile a fronte della certezza di poter accedere all’Europa che conta tra dodici mesi. Al punto che, se le pene si limitassero all’orizzonte temporale di una sola annata, anche la strada di successivi ricorsi al Tas sarebbe di fatto scongiurata da parte bianconera. In nome di un quadro chiaro nel giro di una settimana, in modo da poter definire meglio il prossimo organico e anche i prossimi accordi di sponsorizzazione. In nome, soprattutto, di una successiva edizione della Champions League da conquistare a tutti i costi.