A livello di singoli, è più forte la Juventus o il Napoli?
«Il Napoli, la Juve sopperisce al gap con l’intelligenza e l’umiltà di Allegri».
L’outsider di giornata?
L’outsider di giornata?
«Anguissa nel Napoli, McKennie nella Juve se gioca da mezzala: in quel ruolo può essere imprevedibile perché è bravo negli inserimenti e nella tempistica, può avere l’occasione da gol».
Un pronostico?
Un pronostico?
«1-x-2, la classica tripla».
In caso di sconfitta, rischia più la Juve di permettere la fuga dell’Inter o il Napoli di uscire dalla zone Coppe europee?
«L’Inter è la squadra più forte, e in genere la più forte vince il campionato. Secondo me rischia più il Napoli di uscire dalla Coppe europee. La Juve deve puntare a tornare in Champions: dopo l’anno scorso l’obiettivo deve essere quello».
La Juve è avvantaggiata nella corsa scudetto perché non gioca in Europa?
«No, il disastro è di chi non gioca in Europa. Non è vero che se giochi la Champions sei più stanco: sono stanchi gli altri che guardano le Coppe in tv. Giocare ad alto livello non ti stanca, ma ti migliora sempre».
Per uno che ha giocato con Zico, Maradona e Platini, lei ha il palato fino: c’è un numero 10 in circolazione che si avvicina a quei tre geni?
Per uno che ha giocato con Zico, Maradona e Platini, lei ha il palato fino: c’è un numero 10 in circolazione che si avvicina a quei tre geni?
«Bellingham, ha le doti del grandissimo giocatore, fa cose importantissime per la squadra con la semplicità dei grandi. Quando vedevo Zico, Maradona o Platini provavo a imitarne la giocata perché sembrava così semplice, invece non ci riuscivo... Bellingham è un giocatore universale, in questo momento è il migliore, è troppo bello da vedere, troppo efficace, educato con gli avversari e gli arbitri, leader con i compagni, è tutto quello che un allenatore vorrebbe avere. Complimenti al Real Madrid che lo ha preso, ad Ancelotti che lo allena e a Tuttosport che lo ha premiato con il Golden Boy».
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