Trezeguet, la Juve e i consigli a Motta e Vlahovic: "Il resto conta poco"

Il francese allo Stadium per battezzare le Academy bianconere: "C'è bisogno di una rosa importante, la Champions League e il Mondiale per Club aumentano l'appeal"

TORINO - David Trezeguet ha un fascino intramontabile. Quando mette piede nel mondo Juventus, la sua presenza porta tantissimi significati: i gol, le vittorie, i trofei, ma anche il senso di appartenenza, l'inferno della Serie B e il ritorno. Trezegol è mister 320 gettoni con la maglia bianconera. Adesso parla poco. Quando lo fa non si nasconde dietro le solite banalità. Argomenta, spiega e punge, talvolta. Prima avvisa Thiago Motta, imminente nuovo allenatore bianconero: "Ha dimostrato al Bologna di essere un protagonista, con un gioco molto divertente e interessante. Ma qui è un'altra storia: il club chiede altro. Thiago Motta è stato un vincente da giocatore e sa benissimo cosa gli chiederà la Juventus".

Trezeguet: "L'Inter mi ricorda la mia Juve"

David poi dispensa un consiglio al connazionale Adrien Rabiot, il cui nodo legato al rinnovo di contratto non è stato ancora sciolto: "Bisogna capire cosa vuole lui. Qui ha dimostrato di essere un giocatore importante. Io spero che possa rimanere, sta benissimo alla Juventus: si trova bene a livello sportivo e umano. L'arrivo di Thiago Motta può essere una motivazione forte". L'ex attaccante, poi, si rivolge al club. In particolare a Cristiano Giuntoli e alla campagna di rafforzamento che lo attende: "L'Inter ha creato un gruppo forte, mi ricorda la mia Juventus. Ora i bianconeri devono trovare un nuovo equilibrio con Giuntoli: c'è bisogno di una rosa importante, la Champions League e il Mondiale per Club aumentano l'appeal. Rinforzi? L'Inter negli anni ha cambiato poco e ha un sistema di gioco rodato. Gli acquisti per la Juventus saranno importanti: bisognerà lavorare sulle idee di gioco dell'allenatore. Il mix di giovani ed esperti è sempre la strada vincente, Inter e Napoli l'hanno dimostrato".

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Trezeguet su Yildiz, Vlahovic e Chiesa

Piedi per terra, poi, sui singoli. A cominciare da Kenan Yildiz: "Con i giovani bisogna essere molto cauti: la Juventus dal secondo posto in giù non piace molto al pubblico. La maglia numero 10 è pesante: ad alcuni, qui, non è andata benissimo. Non bisogna mettergli pressione, ma è un giocatore interessante, Motta saprà gestirlo". Non manca un cenno a Dusan Vlahovic: "Lui è consapevole che deve dare di più: agli attaccanti qui chiedono il gol, il resto conta poco". Dopodiché lo elogia ai microfoni di Sky Sport: «Credo che Vlahovic sia molto importante per la squadra. Lo ribadisce anche lui: deve continuare a crescere. È giovane e credo che il nuovo tecnico dovrà lavorare moltissimo con lui".

Trezeguet menziona anche Federico Chiesa: "Il cambiamento, come quello di un allenatore, può motivare di più i giocatori". Cautela quando gli viene chiesto di possibili obiettivi, come Mason Greenwood: "Si è preso una rivincita al Getafe, ma il Getafe non è la Juventus, anche se è cresciuto in un grande club come il Manchester United". Poi un abbraccio ideale all'ex compagno Antonio Conte: "Napoli si dovrà aspettare un allenatore molto motivato e con i suoi metodi. Sarà protagonista perché lo è sempre stato ovunque. Credo sia stata una scelta molto importante"

Un’ultima considerazione sul momento della Juve - "Ora c’è una squadra che sta dominando, ma i bianconeri stanno lavorando per tornare. Bisogna aspettarli, ma l’anno prossimo dovranno essere protagonisti: lo dice la storia" - poi la chiusura sugli Europei: "La Francia credo rimanga la favorita per qualità individuali e collettivo. Ha un allenatore vincente. L’Italia sta dimostrando di avere una certa qualità. Spalletti è l’uomo giusto e non può nascondersi dietro la storia: vuole fare un grande percorso". Non sono parole, ma tavole della legge.

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TORINO - David Trezeguet ha un fascino intramontabile. Quando mette piede nel mondo Juventus, la sua presenza porta tantissimi significati: i gol, le vittorie, i trofei, ma anche il senso di appartenenza, l'inferno della Serie B e il ritorno. Trezegol è mister 320 gettoni con la maglia bianconera. Adesso parla poco. Quando lo fa non si nasconde dietro le solite banalità. Argomenta, spiega e punge, talvolta. Prima avvisa Thiago Motta, imminente nuovo allenatore bianconero: "Ha dimostrato al Bologna di essere un protagonista, con un gioco molto divertente e interessante. Ma qui è un'altra storia: il club chiede altro. Thiago Motta è stato un vincente da giocatore e sa benissimo cosa gli chiederà la Juventus".

Trezeguet: "L'Inter mi ricorda la mia Juve"

David poi dispensa un consiglio al connazionale Adrien Rabiot, il cui nodo legato al rinnovo di contratto non è stato ancora sciolto: "Bisogna capire cosa vuole lui. Qui ha dimostrato di essere un giocatore importante. Io spero che possa rimanere, sta benissimo alla Juventus: si trova bene a livello sportivo e umano. L'arrivo di Thiago Motta può essere una motivazione forte". L'ex attaccante, poi, si rivolge al club. In particolare a Cristiano Giuntoli e alla campagna di rafforzamento che lo attende: "L'Inter ha creato un gruppo forte, mi ricorda la mia Juventus. Ora i bianconeri devono trovare un nuovo equilibrio con Giuntoli: c'è bisogno di una rosa importante, la Champions League e il Mondiale per Club aumentano l'appeal. Rinforzi? L'Inter negli anni ha cambiato poco e ha un sistema di gioco rodato. Gli acquisti per la Juventus saranno importanti: bisognerà lavorare sulle idee di gioco dell'allenatore. Il mix di giovani ed esperti è sempre la strada vincente, Inter e Napoli l'hanno dimostrato".

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