Real Madrid-Juve, la probabile formazione di Tudor: i due ballottaggi

Tra dubbi e ritorni, le scelte verso cui è orientato l'allenatore bianconero per la sfida Champions contro la squadra di Xabi Alonso

INVIATO A MADRID - Errare è umano, perseverare è diabolico. Meglio quindi, almeno per ora, darci un taglio con qualsiasi tipologia di esperimento. Anche perché in un momento così delicato della stagione, nemmeno il coraggio può permettersi di vestire i panni dell’incoscienza. Stasera, a Madrid, Tudor sembra dunque intenzionato a fare un passo indietro: tornare alla difesa a tre. Una vecchia alleata. Un vestito confortevole, adatto a ogni occasione. Quello che la Juventus - da 7 mesi a questa parte - ha indossato con più frequenza. Contro il Como la scelta della linea a quattro ha lasciato più interrogativi che risposte. Non è un processo: il tecnico croato ha sempre portato con sé il gusto del rischio controllato. Ma c’è una linea sottile tra ricerca e perdita d’equilibrio.

Juve-Real: questione di dettagli

E qui, contro il Real, in una gara che non perdona esitazioni né errori, quella linea non può essere attraversata. Cambiare modulo in difesa - alla luce degli infortuni di Bremer e Cabal - resta una soluzione su cui forse converrebbe investire del tempo in futuro. Non stasera, ecco, dal momento che i bianconeri si troveranno di fronte quella che con ogni probabilità - almeno sulla carta - resta la formazione più forte del pianeta. E poi c’è un altro dettaglio da non trascurare: la Juventus con questo assetto se l’era cavata alla grande contro i Blancos qualche mese fa, nella gara a eliminazione diretta del Mondiale per Club.

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Tudor, che Juve sarà?

Rispetto alla sfida dell’Hard Rock Stadium di Miami, Tudor stavolta proporrà una Juventus con un centrocampo più organico. Un classico 3-5-2, con la mezzala destra (Koopmeiners al momento sembra in vantaggio su McKennie) che in fase di possesso potrebbe alzarsi, per permettere a Yildiz di svariare sul fronte opposto. E non sarebbe la prima volta per i bianconeri: Tudor, infatti, ha scelto un assetto simile per la gara contro l’Inter - forse la più temibile delle avversarie affrontate fin qui - per soffocare il palleggio dei tre centrocampisti nerazzurri, e cercare di sfruttare le ripartenze veloci in campo aperto. Probabile, dunque, che contro la squadra di Xabi Alonso, Tudor adotti uno spartito gara simile. Davanti a Di Gregorio, spazio al trio composto da Gatti, Rugani e Kelly. In mezzo, dovrebbero rivedersi Locatelli, Thuram e Koopmeiners, con Cambiaso e Kalulu sulle rispettive corsie, mentre in attacco dovrebbe essere Dusan Vlahovic ad affiancare Kenan Yildiz. Si tratta, però, di un ballottaggio a tre apertissimo, con David e Openda che comunque - in caso di esclusione - avranno le proprie chance nel corso della partita. Specie se la Juventus dovesse trovarsi a rincorrere.

Al Bernabeu senza un centrale dalla panchina

Tra i dubbi ancora da sciogliere (oltre a quello della punta), c’è poi il fatto che con questo undici Tudor non avrebbe alcun centrale in panchina da poter lanciare a gara in corso. Non è da escludere, infatti, che il tecnico scelga di arretrare Kalulu nella linea a tre (con Gatti che finirebbe nuovamente in panchina) lasciando così la corsia di destra a McKennie, che nell’ultima con il Como - complice il rientro tardivo dalla sosta per le Nazionali - ha giocato giusto una ventina di minuti.

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INVIATO A MADRID - Errare è umano, perseverare è diabolico. Meglio quindi, almeno per ora, darci un taglio con qualsiasi tipologia di esperimento. Anche perché in un momento così delicato della stagione, nemmeno il coraggio può permettersi di vestire i panni dell’incoscienza. Stasera, a Madrid, Tudor sembra dunque intenzionato a fare un passo indietro: tornare alla difesa a tre. Una vecchia alleata. Un vestito confortevole, adatto a ogni occasione. Quello che la Juventus - da 7 mesi a questa parte - ha indossato con più frequenza. Contro il Como la scelta della linea a quattro ha lasciato più interrogativi che risposte. Non è un processo: il tecnico croato ha sempre portato con sé il gusto del rischio controllato. Ma c’è una linea sottile tra ricerca e perdita d’equilibrio.

Juve-Real: questione di dettagli

E qui, contro il Real, in una gara che non perdona esitazioni né errori, quella linea non può essere attraversata. Cambiare modulo in difesa - alla luce degli infortuni di Bremer e Cabal - resta una soluzione su cui forse converrebbe investire del tempo in futuro. Non stasera, ecco, dal momento che i bianconeri si troveranno di fronte quella che con ogni probabilità - almeno sulla carta - resta la formazione più forte del pianeta. E poi c’è un altro dettaglio da non trascurare: la Juventus con questo assetto se l’era cavata alla grande contro i Blancos qualche mese fa, nella gara a eliminazione diretta del Mondiale per Club.

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