Plusvalenze "fenomeno sistematico": Juve penalizzata e applausi alla Roma

La creazione di un "sistema" volto a raggiungere obiettivi economici? Per Tiago Pinto solo complimenti, così fan tutti e così continuano a fare

TORINO - Così fan tutti, si diceva. La sorpresa per la revocazione della sentenza prima e per la penalizzazione inflitta alla Juventus poi, sul fronte plusvalenze, è stata per lo più accompagnata da questo coro. Un ritornello che, ora, richiede però di essere aggiornato: così facevano tutti prima del -10 appioppato alla classifica dei bianconeri e così continuano a fare tutti anche adesso, in barba ai verdetti di tribunali, corti e collegi.

Stessi metodi, stesse dinamiche. Prendere, a puro mo’ d’esempio, il mercato della Roma nelle ultime, frenetiche, settimane: il bilancio giallorosso aveva urgenza di un’iniezione da circa 30 milioni entro la chiusura ufficiale della stagione, ovvero oggi, e circa 30 milioni di plusvalenze sono puntualmente piovuti al fine di scongiurare ulteriori sanzioni dopo il settlement agreement concordato con la Uefa meno di un anno fa.

Plusvalenze, strumento economico. Esempio Roma

Una premessa, a questo punto, è d’obbligo. Perché la Roma non ha infranto alcuna norma (non esiste, d’altronde...) né condotto in porto alcuna operazione sospetta. La società capitolina, di fronte a una stringente necessità, ha semplicemente individuato uno strumento grazie al quale raggiungere l’obiettivo desiderato. Pagando pure un prezzo, seppur non economico: la dispersione di un notevole capitale di talento, forgiato anno dopo anno nel vivaio. La cifra individuata, infatti, è stata raggiunta attraverso la cessione di Tahirovic all’Ajax e quella del tandem Volpato-Missori al Sassuolo, oltre all’addio di Kluivert con destinazione Bournemouth: si tratta di due 2003 e un 2004, tra gli elementi più in vista del settore giovanile giallorosso.

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Sistema di plusvalenze. Ma come?

E dunque? E dunque la Roma ha messo in piedi un sistema di plusvalenze, evidentemente premeditato, con lo scopo di ottenere un preciso risultato a bilancio. Che poi per tagliare il traguardo sia stato ceduto un giocatore o un altro, al di sopra di ogni discorso di campo, poco importa: l’importante era raggiungere “quota 30”. Suona familiare? Decisamente sì, perché “sistema” è la parolina magica in funzione della quale la Juventus è stata punita e tutti gli altri club assolti. Con tanto d’accusa di scribacchiare negli appunti delle generiche “x” al posto dei nomi dei calciatori, perché tanto la priorità era un’altra ed era di natura finanziaria. Ecco, appunto.

 "Fenomeno sistematico"

Certo, i più attenti potrebbero contestare la differente natura delle operazioni: numerosi scambi nel caso della Juventus, singole cessioni nel caso della Roma. Ma la Corte Federale d’Appello, nelle sue motivazioni, ha dettagliatamente spiegato come “scopo del processo sportivo non sia giungere a una determinazione numerica dell’ammontare delle singole plusvalenze, bensì individuare se il fenomeno possa essere considerato sistematico”. Il sistema di plusvalenze, rieccoci. Quello che ogni club, dalla notte dei tempi, struttura nel momento in cui ha bisogno di far quadrare i conti. Alla Juventus è costato l’esclusione dalla prossima Champions League, a Tiago Pinto gli applausi ammirati degli addetti ai lavori.

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TORINO - Così fan tutti, si diceva. La sorpresa per la revocazione della sentenza prima e per la penalizzazione inflitta alla Juventus poi, sul fronte plusvalenze, è stata per lo più accompagnata da questo coro. Un ritornello che, ora, richiede però di essere aggiornato: così facevano tutti prima del -10 appioppato alla classifica dei bianconeri e così continuano a fare tutti anche adesso, in barba ai verdetti di tribunali, corti e collegi.

Stessi metodi, stesse dinamiche. Prendere, a puro mo’ d’esempio, il mercato della Roma nelle ultime, frenetiche, settimane: il bilancio giallorosso aveva urgenza di un’iniezione da circa 30 milioni entro la chiusura ufficiale della stagione, ovvero oggi, e circa 30 milioni di plusvalenze sono puntualmente piovuti al fine di scongiurare ulteriori sanzioni dopo il settlement agreement concordato con la Uefa meno di un anno fa.

Plusvalenze, strumento economico. Esempio Roma

Una premessa, a questo punto, è d’obbligo. Perché la Roma non ha infranto alcuna norma (non esiste, d’altronde...) né condotto in porto alcuna operazione sospetta. La società capitolina, di fronte a una stringente necessità, ha semplicemente individuato uno strumento grazie al quale raggiungere l’obiettivo desiderato. Pagando pure un prezzo, seppur non economico: la dispersione di un notevole capitale di talento, forgiato anno dopo anno nel vivaio. La cifra individuata, infatti, è stata raggiunta attraverso la cessione di Tahirovic all’Ajax e quella del tandem Volpato-Missori al Sassuolo, oltre all’addio di Kluivert con destinazione Bournemouth: si tratta di due 2003 e un 2004, tra gli elementi più in vista del settore giovanile giallorosso.

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