Uefa, Juve e Champions: i sette giorni della verità. La strategia del club

Gravina ha anticipato che l’esito dell’inchiesta sul settlement agreement del club bianconero è in arrivo: "Si deciderà a breve e così si avrà il completamento degli organici internazionali"

Champions League a tutti i costi. La locuzione, in un momento storico di rigido contenimento delle spese in casa Juventus, può apparire fuorviante. Ma rende l’idea circa le intenzioni che, alla Continassa, governano le mosse del club sullo sdrucciolevole terreno dei rapporti con la Uefa. La Champions League in questione, naturalmente, non è quella già iniziata con la fitta giungla dei turni preliminari. Ma l’edizione successiva, che tra un anno fatalmente coinciderà con l’esordio della nuova formula: più partite, più soldi. Un appuntamento che la Juventus non intende mancare, un obiettivo che la società vuole raggiungere – appunto – a tutti i costi. Per questo motivo, dunque, è al lavoro su più fronti.

Juve, le possibili sanzioni

Quello tecnico, naturalmente, al fine di allestire una squadra in grado di centrare quantomeno uno dei primi quattro posti nell’imminente Serie A. Ma anche quello politico, così da avere la garanzia – tra dodici mesi – di vedere gli sforzi compiuti in campo tradotti in una qualificazione certa al palcoscenico più prestigioso. spada di damocle La relazione causa-effetto, scontata sulla carta, non lo è per la Juventus. Non in questo momento, per lo meno. Sul club, infatti, continua a pendere la spada di Damocle delle eventuali sanzioni Uefa in relazione alle vicende giudiziarie che hanno condizionato l’ultima stagione dei bianconeri.

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Diplomazia Juve al lavoro

Uno scenario in conseguenza del quale, sull’asse Torino-Nyon, da diverse settimane è stato inaugurato un canale di comunicazione (favorito dall’annunciato passo indietro sul fronte Superlega) per giungere a una sintesi, con reciproca soddisfazione, anche attraverso la nobile arte della diplomazia. Da una parte, al tavolo dei negoziati, il presidente bianconero Gianluca Ferrero, dall’altra in primo luogo l’americano Sunil Gulati, presidente dell’Organo di Controllo Finanziario dei Club presso il massimo organismo del pallone europeo. E la soluzione dell’enigma è vicina, come assicurato da Gabriele Gravina: «La decisione arriverà a breve, così da avere il completamento degli organici per le competizioni internazionali – le parole del presidente Figc, nonché numero due di Ceferin alla Uefa –. I contenuti non li conosco, ma il clima è sereno e le interlocuzioni tra le parti sono costanti». un anno senza europa Le fitte trame in corso, con la Fiorentina logica spettatrice interessata alla vicenda, sembrano portare a un duplice finale.

Juve, Conference e Champions: gli scenari

Da un lato la possibilità di una cospicua sanzione economica, dall’altra l’interdizione dall’imminente tornata di coppe internazionali. Uno scenario, quest’ultimo, che viene accreditato come il più probabile e che imporrebbe ai bianconeri di rinunciare alla Conference League, dazio alla Continassa ritenuto accettabile a fronte della certezza di poter accedere all’Europa che conta tra dodici mesi. Al punto che, se le pene si limitassero all’orizzonte temporale di una sola annata, anche la strada di successivi ricorsi al Tas sarebbe di fatto scongiurata da parte bianconera. In nome di un quadro chiaro nel giro di una settimana, in modo da poter definire meglio il prossimo organico e anche i prossimi accordi di sponsorizzazione. In nome, soprattutto, di una successiva edizione della Champions League da conquistare a tutti i costi.

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Champions League a tutti i costi. La locuzione, in un momento storico di rigido contenimento delle spese in casa Juventus, può apparire fuorviante. Ma rende l’idea circa le intenzioni che, alla Continassa, governano le mosse del club sullo sdrucciolevole terreno dei rapporti con la Uefa. La Champions League in questione, naturalmente, non è quella già iniziata con la fitta giungla dei turni preliminari. Ma l’edizione successiva, che tra un anno fatalmente coinciderà con l’esordio della nuova formula: più partite, più soldi. Un appuntamento che la Juventus non intende mancare, un obiettivo che la società vuole raggiungere – appunto – a tutti i costi. Per questo motivo, dunque, è al lavoro su più fronti.

Juve, le possibili sanzioni

Quello tecnico, naturalmente, al fine di allestire una squadra in grado di centrare quantomeno uno dei primi quattro posti nell’imminente Serie A. Ma anche quello politico, così da avere la garanzia – tra dodici mesi – di vedere gli sforzi compiuti in campo tradotti in una qualificazione certa al palcoscenico più prestigioso. spada di damocle La relazione causa-effetto, scontata sulla carta, non lo è per la Juventus. Non in questo momento, per lo meno. Sul club, infatti, continua a pendere la spada di Damocle delle eventuali sanzioni Uefa in relazione alle vicende giudiziarie che hanno condizionato l’ultima stagione dei bianconeri.

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