Champions League a tutti i costi. La locuzione, in un momento storico di rigido contenimento delle spese in casa Juventus, può apparire fuorviante. Ma rende l’idea circa le intenzioni che, alla Continassa, governano le mosse del club sullo sdrucciolevole terreno dei rapporti con la Uefa. La Champions League in questione, naturalmente, non è quella già iniziata con la fitta giungla dei turni preliminari. Ma l’edizione successiva, che tra un anno fatalmente coinciderà con l’esordio della nuova formula: più partite, più soldi. Un appuntamento che la Juventus non intende mancare, un obiettivo che la società vuole raggiungere – appunto – a tutti i costi. Per questo motivo, dunque, è al lavoro su più fronti.
Juve, le possibili sanzioni
Quello tecnico, naturalmente, al fine di allestire una squadra in grado di centrare quantomeno uno dei primi quattro posti nell’imminente Serie A. Ma anche quello politico, così da avere la garanzia – tra dodici mesi – di vedere gli sforzi compiuti in campo tradotti in una qualificazione certa al palcoscenico più prestigioso. spada di damocle La relazione causa-effetto, scontata sulla carta, non lo è per la Juventus. Non in questo momento, per lo meno. Sul club, infatti, continua a pendere la spada di Damocle delle eventuali sanzioni Uefa in relazione alle vicende giudiziarie che hanno condizionato l’ultima stagione dei bianconeri.