Juve come Real e City: il mercato che cambia e chi sono i nuovi Barrenechea e Soulé

La corsa a giovani e giovanissimi è sempre più sfrenata e a questa politica aderiscono club tra i più facoltosi. La società bianconera ha già intrapreso questa strada: tutti i nomi in lista

Il Real Madrid, club primatista al mondo per ricavi, si sfrega le mani in vista dell’estate, quando potrà abbracciare il finalmente maggiorenne Endrick, talento generazionale bloccato in Brasile a 16 anni appena. E, intanto, continua a sollevare trofei in serie grazie (anche) alle giocate di Vinicius Jr. e Rodrygo, a loro volta “prenotati” quando ancora erano minorenni di belle speranze che dispensavano sogni in patria. Il Manchester City, campione d’Europa in carica, ai fuoriclasse ricoperti di petroldollari dalla proprietà emiratina unisce un’infornata di campioncini sbucati dall’Academy che ha portato la società ad essere quella più virtuosa in materia su scala continentale, con addirittura 28 ragazzi del vivaio capaci di esordire alle dipendenze di Guadriola nelle ultime cinque stagioni.

Il calciomercato sta cambiando

Già, il calcio sta cambiando e il mercato di conseguenza: la corsa a giovani e giovanissimi è sempre più sfrenata, come è sempre più apprezzata quando non economicamente essenziale la filosofia che impone la valorizzazione dei prodotti forgiati in casa. E, se a questa verde politica aderiscono club tra i più facoltosi del globo come merengues e citizen, figurarsi quanto ne avrebbero bisogno tutti gli altri.

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Juve, il mercato del futuro

La Juventus, in questo senso, ha imboccato ormai da anni una direzione virtuosa, che sta iniziando a dispensare riflessi dorati anche sulla prima squadra di Allegri. Certo, ogni piazza può parametrare gli investimenti in base alla propria disponibilità: i tre brasiliani bloccati a 16 anni sono costati alle casse del Real quasi 150 milioni, ma per esempio il norvegese Bobb – l’ultimo enfant prodige lanciato dal City, un 2003 che ha già segnato sia in Premier che in Champions – era stato prelevato anche lui 16enne dal Valerenga per pochi spiccioli. Quelli investiti dai bianconeri per strappare Iling al Chelsea, Huijsen al Malaga o Yildiz al Bayern Monaco: giusto il costo del premio di formazione, dietro lo strategico e ramificato lavoro svolto dall’area scouting.

Lo scouting Juventus, Adzic e Barido

Un comparto che, sotto la supervisione di Manna in seguito all’addio di Tognozzi, continua a produrre segnalazioni alla Continassa: talenti nitidi e, soprattutto, giovanissimi, in ossequio ai tempi che corrono. Così la Juventus ha messo le mani sul montenegrino Adzic, 17enne che dovrà attendere la maggiore età per compiere il percorso che da Podgorica porta a Torino. Così, nelle ultime ore, sta perfezionando il trasferimento in Italia del baby Barido, argentino che 16 anni li ha compiuti da pochi giorni. E non è finita qui, naturalmente.

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Juve, i nomi sulla lista di Giuntoli e Manna

Gli occhi degli emissari bianconeri, negli ultimi mesi, si sono posati sull’esterno offensivo Trus, tedesco classe 2006, che al termine della stagione andrà in scadenza con l’Hertha Berlino. Senza perdere di vista Boteli, coetaneo svizzero del Borussia Monchengldbach che di mestiere fa la punta. E poi? E poi c’è il più recente nome del centrocampista Inaki Gonzalez, spagnolo nato nel 2004, anche lui prossimo a svincolarsi dopo aver da poco esordito con la maglia del Las Palmas, mentre entro i confini nazionali viene monitorato con attenzione Guido Della Rovere, trequartista classe 2007, da anni punta di diamante del vivaio della Cremonese. Materia per sognare, tra i tifosi bianconeri, ce n’è in abbondanza.

I talenti che vestono già bianconero

Anche perché il lavoro svolto negli ultimi anni non ha ancora sprigionato tutto il potenziale. Solo nell’ultima estate, ad esempio, sono sbarcati a Vinovo il mediano polacco Mazur e l’attaccante bulgaro Bibishkov, entrambi 16enni: c’è chi garantisce che siano loro i nuovi Barrenechea e Soulé.

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Il Real Madrid, club primatista al mondo per ricavi, si sfrega le mani in vista dell’estate, quando potrà abbracciare il finalmente maggiorenne Endrick, talento generazionale bloccato in Brasile a 16 anni appena. E, intanto, continua a sollevare trofei in serie grazie (anche) alle giocate di Vinicius Jr. e Rodrygo, a loro volta “prenotati” quando ancora erano minorenni di belle speranze che dispensavano sogni in patria. Il Manchester City, campione d’Europa in carica, ai fuoriclasse ricoperti di petroldollari dalla proprietà emiratina unisce un’infornata di campioncini sbucati dall’Academy che ha portato la società ad essere quella più virtuosa in materia su scala continentale, con addirittura 28 ragazzi del vivaio capaci di esordire alle dipendenze di Guadriola nelle ultime cinque stagioni.

Il calciomercato sta cambiando

Già, il calcio sta cambiando e il mercato di conseguenza: la corsa a giovani e giovanissimi è sempre più sfrenata, come è sempre più apprezzata quando non economicamente essenziale la filosofia che impone la valorizzazione dei prodotti forgiati in casa. E, se a questa verde politica aderiscono club tra i più facoltosi del globo come merengues e citizen, figurarsi quanto ne avrebbero bisogno tutti gli altri.

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