Mercato Juve: chi resta e chi arriva. Da Chiesa a Koopmeiners, le percentuali

L’incognita legata all’esterno azzurro, il pericolo Bremer, l'idea Mazraoui. Vlahovic da tenere, Alex Sandro saluta. Yildiz intoccabile a meno di offertone: tutti i dettagli

Proviamo a dare qualche numero di mercato, partendo da chi può restare. Il più chiacchierato, a maggior ragione dopo la vittoria al fotofinish con il Frosinone, è Federico Chiesa: rinnova, resta o va? Intanto la Juventus si aspetta di più: in questa stagione, tra qualche acciacco e una posizione in campo da trovare, non ha reso. E il feeling con Max Allegri non è mai decollato.

Le cifre del rinnovo e l'addio di Alex Sandro

Premesso ciò, chi respira l’aria della Continassa sa quanto Chiesa ci tenga ai bianconeri e quanto sia legato al gruppo: l’abbraccio a Rugani al gol del 3-2 di domenica è un’immagine che fotografa solo in parte l’attaccamento di Chiesa a questi colori. La sua permanenza però, dando i numeri, è fifty-fifty, 50%.

Rinnovare il contratto in scadenza nel 2025 non è semplice, nonostante dirigenza e agente del giocatore, Ramadani, siano in costante contatto. Non è semplice nemmeno trovare l’intesa per Dusan Vlahovic, ma in questo momento le situazioni sono diametralmente opposte: il serbo è il trascinatore di una squadra che non può fare a meno di lui.

E questo il dt Giuntoli lo sa. In questo caso il problema non è tanto la scadenza (2026) quanto il costo molto elevato dell’accordo, con uno stipendio a salire: di spalmare al momento non se ne parla, ma pure con l’agente Ristic i contatti sono settimanali e a un’intesa si potrà lavorare in primavera. Diciamo che qui la percentuale sale: 70%. Mentre è pari allo zero quella di rivedere Alex Sandro anche nelle prossime stagioni a Torino.

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Yildiz, Bremer: nessuno è incedibile

Di intoccabili ce ne sono pochi, a indicarne uno non si sbaglia se si nomina Kenan Yildiz: il turco classe 2005 è considerato da Giuntoli un elemento sul quale costruire la Juventus del futuro. Sfiora il cento per cento, ma si ferma un po’ prima solo perché, nella nuova filosofia del club bianconero, la parola “incedibile” non esiste: c’è un prezzo per tutti, anche per Yildiz.

Ma nelle idee della dirigenza è talmente alto, quel numero, da consentire ai tifosi di dormire sonni tranquilli, nonostante il pressing dell’Arsenal. Si potrebbe applicare lo stesso ragionamento per Bremer: è la colonna portante della difesa. Ma di fronte a una proposta economicamente indecente, dai 70 milioni in su, sarebbe impossibile per la Juventus non aprire le orecchie e ascoltare: per lui 80% di permanenza.

E Adrien Rabiot? Percentuale alla Chiesa: 50%. Perché il francese è davvero legato alla Juventus e a Torino. E il ritorno in Champions può essere un buon motivo per restare. Ma il contratto scade a giugno e in mezzo c’è l’Europeo che può cambiare gli equilibri: la Juventus si augura di poter chiudere per il rinnovo prima, ma la mamma-agente Veronique non ha fretta.

 

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Koopmeiners e gli altri nomi di mercato

Diamo i numeri anche per il mercato in entrata, pur in anticipo sui tempi. In verità gli osservatori si stanno già muovendo: una sbirciatina ad Albert Gudmundsson a Genova, un’altra a Riccardo Calafiori a Bologna. Poi ci sono quelli per i quali non serve guardare: Teun Koopmeiners è l’obiettivo numero uno ed è tra i centrocampisti top in Italia. E non servono presentazioni per Felipe Anderson, a fine contratto con la Lazio.

Più complicato arrivare a un profilo come Noussair Mazraoui, terzino marocchino del Bayern Monaco che è nella lista della spesa di Giuntoli. E Lazar Samardzic? Dipenderà dal futuro di Carlos Alcaraz, il cui riscatto è sospeso, in attesa di capire quale sarà l’impatto dell’argentino sulla Juve e sul campionato italiano.

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Proviamo a dare qualche numero di mercato, partendo da chi può restare. Il più chiacchierato, a maggior ragione dopo la vittoria al fotofinish con il Frosinone, è Federico Chiesa: rinnova, resta o va? Intanto la Juventus si aspetta di più: in questa stagione, tra qualche acciacco e una posizione in campo da trovare, non ha reso. E il feeling con Max Allegri non è mai decollato.

Le cifre del rinnovo e l'addio di Alex Sandro

Premesso ciò, chi respira l’aria della Continassa sa quanto Chiesa ci tenga ai bianconeri e quanto sia legato al gruppo: l’abbraccio a Rugani al gol del 3-2 di domenica è un’immagine che fotografa solo in parte l’attaccamento di Chiesa a questi colori. La sua permanenza però, dando i numeri, è fifty-fifty, 50%.

Rinnovare il contratto in scadenza nel 2025 non è semplice, nonostante dirigenza e agente del giocatore, Ramadani, siano in costante contatto. Non è semplice nemmeno trovare l’intesa per Dusan Vlahovic, ma in questo momento le situazioni sono diametralmente opposte: il serbo è il trascinatore di una squadra che non può fare a meno di lui.

E questo il dt Giuntoli lo sa. In questo caso il problema non è tanto la scadenza (2026) quanto il costo molto elevato dell’accordo, con uno stipendio a salire: di spalmare al momento non se ne parla, ma pure con l’agente Ristic i contatti sono settimanali e a un’intesa si potrà lavorare in primavera. Diciamo che qui la percentuale sale: 70%. Mentre è pari allo zero quella di rivedere Alex Sandro anche nelle prossime stagioni a Torino.

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