All'andata? Sembra preistoria, -2 dall'Inter e Miretti-gol
Era inizio novembre e la Juventus aveva appena iniziato una striscia che, a rivederla ora, sembra pazzesca: a Firenze 1-0 di pieno corto muso, con i padroni di casa ad attaccare furiosamente e a rimbalzare contro il muro di gomma bianconero eretto a difesa del gol firmato Miretti, la sua prima gioia juventina e professionista con un piattone di prima sull'assist di Kostic. I bianconeri erano in fase di pieno decollo, quinta vittoria in sei partite (con un pari) dopo lo spettacolo poco edificante dei quattro gol presi nella tragicomica sconfitta col Sassuolo.
Tra settembre, ottobre, novembre, dicembre e gennaio sarebbero arrivati oltre a questi sei altri tredici risultati utili, per un totale di diciannove consecutivi considerando anche le vittorie con goleade in Coppa contro Frosinone e Salernitana. Una marcia da sogno, da tricolore, sbriciolatasi dopo la sconfitta nella sfida scudetto con l'Inter: a quella sconfitta se ne sono aggiunte altre tre (Udinese, Napoli e Lazio) e tre pareggi (Verona, Atalanta e Genoa), con l'unica gioia regalata da Rugani al 94' del duello col Frosinone. Più che sliding doors, sliding stones, rolling, ma verso valle, pericolosamente: una frana da arrestare prima che il danno diventi irreparabile.