TORINO - Dopo l'annuncio ufficiale, il comunicato e le prime parole ai canali del club, per mezzo dei quali ha reso nota la propria atavica passione per i colori bianconeri, Cristiano Giuntoli si è presentato - da nuovo direttore sportivo, o meglio football director del club - in conferenza stampa.
"Buongiorno a tutti, ringrazio i presenti. In primis volevo fare un ringraziamento speciale a De Laurentiis e Chiavelli per l'opportunità avuta a Napoli": ha esordito l'ex dirigente azzurro.
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"Sono contento perché ho avuto un'accoglienza straordinaria da parte di tutti. Ho trovato grande qualità, tutti si sono messi a disposizione. Quale può essere il valore aggiunto nella struttura societaria? Da fuori non sono uno che vede i problemi degli altri, ho aspettato di vedere certe cose. Conta quello che faremo da qui in avanti, quello che mi ha chiesto la società è di tornare a essere competitivi e sostenibili, perché il mondo va in questa maniera, dobbiamo dare un occhio ai conti e alla storia della Juventus per tornare a essere competitivi in Italia e nel mondo. La mia storia parla chiaro: ho fatto 6 anni in un club e 8 in un altro. Cerco di fare con quello che ho a disposizione e cerco di portare la mia esperienza in questo club prestigioso. Sono stato chiamato per un'evoluzione o una rivoluzione? Non lo so. Sono stato messo in un sistema di grandissimi dirigenti che già stavano cambiando il percorso della Juventus e coeso con loro posso diventare un valore aggiunto. Occorrerà un po' di tempo, il mio arrivo non è un evento ma un percorso. Perché vado spesso in panchina durante le partite? È semplice: mi piace stare vicino all'allenatore e ai ragazzi, vivere la partita da dentro. Credo di non dare disturbo, sono lì solo per osservare".
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